Nonostante i sospetti di alcuni maldicenti, il viaggio a Miami era davvero di lavoro: dovevamo presentare un paper ad
ACSAC. Ovviamente, dato il luogo piuttosto ospitale, si è deciso di approfittare di ogni momento lasciato libero dalla conferenza per godere al meglio della
location ;-)
Miami nel complesso non mi ha particolarmente colpito. Certo, il clima è incredibile e, almeno in questa parte dell'anno coi suoi 20 gradi e l'umidità sotto controllo, è anche forse migliore di quello californiano. L'oceano atlantico, inoltre, qui è tanto
warm da averci permesso un bagno senza
wetsuit (con un occhio però ai pescecani!).
Per il resto però, Miami è un po' deludente: grandi palazzoni, alberghi, condo con appartamenti vista oceano da un milione di dollari in su, ristoranti sul lungomare con i camerieri (italiani, per lo più) a contendersi i clienti a colpi di sconti e presentazioni delle specialità culinarie (niente di speciale, ovviamente),
promenade dello shopping con i negozi delle catene internazionali, club con le liste vip e i privee. Insomma, una specie di Rimini in grande. Non faceva eccezione il nostro albergo, il
Miami Beach Resort and Spa, che vedete nell'immagine sopra: quello "piccolino" scuro affianco alle due torri.
Un giro per
Little Havana, il quartiere cubano di Miami (oggi a quanto pare forse più nicaraguense), ci ha mostrato l'altra faccia, povera e desolata, della città: un monumento in ricordo dell'invasione della
baia dei porci e due signori intenti nel gioco degli scacchi gli unici ricordi delle radici cubane del quartiere.
Culinariamente, abbiamo avuto due sorprese (positive). Innanzitutto un'obbligatoria visita ad un ristorante cubano, il
Las Vegas: gran piatti di carne, non esattamente leggerissimi, ma molto saporiti. Avevamo capito di essere capitati nel posto giusto quando, al momento di entrare, un cliente in uscita, ci ha salutato con un
"great choice!" e due poliziotti ci hanno fermato per dirci quanto buona fosse stata la loro cena lì.
L'altra sorpresa, la pizzeria dei
Fratelli la Bufala, noti ai milanesi del gruppo: finalmente una signora margherita e per antipasto la splendida
Bufalata, piattone di formaggi, prosciutto e verdure alla griglia: divino!