30 gennaio 2011

Hamburger di Lenticchie

Devo tenermi il ferro alto e per realizzare questo obiettivo mangiamo lenticchie di ogni forma e colore.
Stufa delle zuppe e delle creme, ho provato questa ricetta di MammaFelice ed e` venuta buona. Non solo questi hamburger/polpette sono stati una buona cena accompagnate con insalata e verdure cotte, ma si sono rivelate quasi più buone oggi fredde in un panino.
Io ho usato sia patate che pan grattato perchè altrimenti la consistenza era troppo molla, ma forse ho sbagliato a tritare troppo le lenticchie.

Se avete altre ricette ricche di ferro ed un po' creative condividete!
(la foto non la metto perchè l'aspetto non era dei migliori)

29 gennaio 2011

Non avrei mai immaginato che...

I would have never imagined that..

- scegliere un passeggino potesse occupare più di due ore davanti al computer;
to choose a stroller could take more that two hours in front of the computer;

- che il colore del passeggino ad un certo punto diventasse quasi più importante del modello (dopo circa un'ora e mezza di ricerche)
the color of the stroller could become, after one and a half hours of reaserch, more important that the model itself;

- potessimo vincere il seggiolino della macchina su eBay
we could win the car seat at an eBay auction;

- che una volta smontato il suddetto seggiolino per lavarlo ci sia la seria possibilità di non riuscire più a rimetterlo insieme;
now that we took the car seat apart to wash it, there is the real risk that we are not able to re-asseamble it again;

- che su uno stendino normale ci stiano così tante tutine
(a normal drying rack could fit a moltitude of baby clothes)

...e mille altre cose...
Con calma e sempre tanta prudenza, stiamo cominciando a prepararci...almeno praticamente.
We are slowly and with caution getting ready...at least for the practical side!

27 gennaio 2011

You can travel the world, but nothing came close to the golden coast

Attacca così, all'improvviso. Mentre guidi la macchina e senti questa canzone (che non ti piace nemmeno tanto) alla radio e cominci a pensare che vorresti essere lì, con i tuoi amici, le tue cose, e soprattutto la natura, il sole, il caldo, l'oceano. Vorresti vedere il sole (che e` due settimane che non emerge). E ti sembra quasi di sentire la sensazione dei raggi sulla pelle e l'odore del mare nel naso.
Un respiro profondo e ti distrai, ma dentro, un po' di magone resta.

It gets you suddenly. While you are driving your car and hear this song (that you don't even like that much). You start thinking that you would love to be there, with your friends, your things, and the nature, the sun, the warm, the ocean. You would like to see the sun here (hasn't really appeared properly fro 2 weeks now). And you can almost feeling the physical sensation of the sun on the skin, and the smell of the water in your nose.
You take a deep breath and try to forget, but inside, a bit of sadness remains.

24 gennaio 2011

Bevi?

Bere è importante. Bere in gravidanza è ancora più fondamentale e poi tutti te lo ricordano continuamente: "Bevi?, Bevi abbastanza? How is your liquid intake?".

Quest'estate bere era facile, faceva caldo, si sudava, veniva voglia, ma qui è un'altra storia. Mettici l'umidità perenne, il freddo dell'inverno e ogni tanto la pioggia, bere è più difficile. E poi l'acqua mi ha stufato, le bibite zuccherose non vanno bene, il the è eccitante.
Per fortuna Ale a Natale mi ha regalato 4 piccoli vasetti di tisane che non solo sono deliziosi da vedere ma buonissime. Così da quando sono rientrata mi faccio di tisane. Sono buone calde, ma anche fredde e non occorre zuccherarle. Ho contagiato anche Marco, da sempre contrario allle tisane, che infatti si ostina a chiamarle "il the buono dell'Ale".




Come vedete dalla foto però le scorte non dureranno per sempre e mi domandavo se non c'è un modo per farsi delle tisane partendo dagli ingredienti freschi. Idee? Suggerimenti?
Sul tema "bere" non posso non citare questa vecchia pubblicità della Sigma

19 gennaio 2011

Le altre donne di Conchita De Gregorio

...condivido con voi, con amarezza e speranza...

Le altre donne
di Concita De Gregorio

Esistono anche altre donne. Esiste San Suu Kyi, che dice: «Un’esistenza significativa va al di là della mera gratificazione di necessità materiali. Non tutto si può comprare col denaro, non tutti sono disposti ad essere comprati. Quando penso a un paese più ricco non penso alla ricchezza in denaro, penso alle minori sofferenze per le persone, al rispetto delle leggi, alla sicurezza di ciascuno, all’istruzione incoraggiata e capace di ampliare gli orizzonti. Questo è il sollievo di un popolo».

Osservo le ragazze che entrano ed escono dalla Questura, in questi giorni: portano borse firmate grandi come valige, scarpe di Manolo Blanick, occhiali giganti che costano quanto un appartamento in affitto. È per avere questo che passano le notti travestite da infermiere a fingere di fare iniezioni e farsele fare da un vecchio miliardario ossessionato dalla sua virilità. E’ perché pensano che avere fortuna sia questo: una valigia di Luis Vuitton al braccio e un autista come Lele Mora. Lo pensano perché questo hanno visto e sentito, questo propone l’esempio al potere, la sua tv e le sue leader, le politiche fatte eleggere per le loro doti di maitresse, le starlette televisive che diventano titolari di ministeri.
Ancora una volta, il baratro non è politico: è culturale. E’ l’assenza di istruzione, di cultura, di consapevolezza, di dignità. L’assenza di un’alternativa altrettanto convincente. E’ questo il danno prodotto dal quindicennio che abbiamo attraversato, è questo il delitto politico compiuto: il vuoto, il volo in caduta libera verso il medioevo catodico, infine l’Italia ridotta a un bordello.

Sono sicura, so con certezza che la maggior parte delle donne italiane non è in fila per il bunga bunga. Sono certa che la prostituzione consapevole come forma di emancipazione dal bisogno e persino come strumento di accesso ai desideri effimeri sia la scelta, se scelta a queste condizioni si può chiamare, di una minima minoranza. È dunque alle altre, a tutte le altre donne che mi rivolgo. Sono due anni che lo faccio, ma oggi è il momento di rispondere forte: dove siete, ragazze? Madri, nonne, figlie, nipoti, dove siete. Di destra o di sinistra che siate, povere o ricche, del Nord o del Sud, donne figlie di un tempo che altre donne prima di voi hanno reso ricco di possibilità uguale e libero, dove siete? Davvero pensate di poter alzare le spalle, di poter dire non mi riguarda? Il grande interrogativo che grava sull’Italia, oggi, non è cosa faccia Silvio B. e perché.

La vera domanda è perché gli italiani e le italiane gli consentano di rappresentarli. Il problema non è lui, siete voi. Quel che il mondo ci domanda è: perché lo votate? Non può essere un’inchiesta della magistratura a decretare la fine del berlusconismo, dobbiamo essere noi. E non può essere la censura dei suoi vizi senili a condannarlo, né l’accertamento dei reati che ha commesso: dei reati lasciate che si occupi la magistratura, i vizi lasciate che restino miserie private.

Quel che non possiamo, che non potete consentire è che questo delirio senile di impotenza declinato da un uomo che ha i soldi – e come li ha fatti, a danno di chi, non ve lo domandate mai? - per pagare e per comprare cose e persone, prestazioni e silenzi, isole e leggi, deputati e puttane portate a domicilio come pizze continui ad essere il primo fra gli italiani, il modello, l’esempio, la guida, il padrone.

Lo sconcerto, lo sgomento non sono le carte che mostrano – al di là dei reati, oltre i vizi – un potere decadente fatto di una corte bolsa e ottuagenaria di lacchè che lucrano alle spalle del despota malato. Lo sgomento sono i padri, i fratelli che rispondono, alla domanda è sua figlia, sua sorella la fidanzata del presidente: «Magari». Un popolo di mantenuti, che manda le sue donne a fare sesso con un vecchio perché portino i soldi a casa, magari li portassero. Siete questo, tutti? Non penso, non credo che la maggioranza lo sia. Allora, però, è il momento di dirlo.
18 gennaio 2011

18 gennaio 2011

Driving

Quando ho parcheggiato la macchina intatta nel parcheggio di casa ho pensato: "Ce l'ho fatta!".
Ok, può sembrare una cosa piccola, ma mi scocciava non essere indipendente e avere paura e quindi oggi ho preso il coraggio a 10 mani e sono andata a Yoga (e tornata) guidando da sola, sulla sinistra con la nostra macchina nuova.
Non è stato facilissimo e sono arrivata a Yoga cosi` tesa che l'intera lezione mi è servita per rilassarmi dai 15 minuti di guida (altro che focalizzarsi sul parto, respirazione, e visualizzazioni varie). L'importante è aver rotto il ghiaccio e aver visto che si pu&o; fare.
Oggi c'era anche un bel sole e per un breve momento mi sono sentita a casa, mentre guidavo, con un po' di musica e intravedevo gli edifici più alti della città avvicinarsi.
Solo l'impressione di un istante, ma mi ha scaldato un po' l'anima in un paese in cui non sto male, ma che non ha ancora conquistato il mio cuore.

When I parked the intact car in the parking lot I thought: "I made it!"
Ok, it is not big deal, but I didn't like the feeling of not being independent and be scared of something, and so today, with all the courage I had, I drove, by myself for the first time on the left side of the street.
It has not been immediate and I spent the whole Yoga lesson trying to relax from the drive (forget the birth, respiration and visualization). The important things for me was to do it alone and see that I could do it.
Today it was sunny, and for a short moment, while driving listening to the radio and watching the skyline of the city getting closer, I felt home.
It has only been the feeling of an instant, but it cheered me up. A little moment in a city that I don't dislike, but that hasn't still conquered my heart.


12 gennaio 2011

Go green...frustration!!!

Non ho fatto grandi propositi per l'anno nuovo, però uno ce l'ho e mi ronza in testa da un po', voglio cominciare ad eliminare i prodotti troppo chimici dalla casa e trovare alternative piu` ecologiche e sane per pulire la casa, fare lavatrici etc...
Ho tempo (ancora per un po'), qualche risorsa, e una buonissima motivazione...manca
...manca il fattto che l'Inghilterra e` uno dei paesi in cui le informazioni sono peggio organizzate sul web e io mi scontro quotidianamente con la frustrazione di ore di ricerca e nulla di fatto.
Ora, forse ero abituata male in America, dove non solo tutto era facilmente accessibile, ma l'essere "green", o comunque "enviromentally aware" era piu` facile (anche perche` un po' di moda), ma qui, nella seconda citta` dell'inghilterra, non riesco a trovare un negozio che venda sapone di marsiglia o un sito inglese serio che venda prodotti ecologici.
Forse sto sbagliando qualcosa nella ricerca, boh.

Quasi leggendomi nel pensiero la mia neo-cognata mi ha regalato per Natale "Lo Zen e l'arte delle pulizie", un libretto pieno di consigli pratici.
Per ora applico quelli, e accetto qualsiasi tipo di suggerimento o idea, che qui da qualche parte bisogna pur cominciare.

11 gennaio 2011

Viaggiare...fly with style!

In questi anni abbiamo aspettato in tanti aeroporti, presi tanti aerei, fatto voli lunghi, corti o medi, per vacanza o per lavoro.
Ma c'e` una cosa che ha accomunato tutti questi spostamenti: a prescindere dall'ora del giorno, dalla durata del viaggio, dalla classe dell'aereo, io quando viaggio sembro sempre sfatta.
Occhi immediatamente rossi, capelli ribelli, abbigliamento comodo ma brutto, borsa a mano sempre pesantissima e scoordinata etc...
Poi mi guardo attorno e ci sono loro, le Veneri del viaggio. Arrivano in aeroporto elegantissime con giacchine e camicette, alcune con tacchi decisamente alti, o stivali blocca circolazione. Capelli con piega perfetta, trucco abbondante, borsetta mini in mano e aspetto di chi e` appena uscito da una beauty farm.
Siedono in sala d'aspetto, davanti al gate, prendono il loro posto in aereo e dopo 2, 3, 9 o 12 ore le rivedi all'uscita identiche.
Profumate, il trucco ancora su, i capelli perfetti, i vestiti stirati.
Io di solito a quel punto ho pure mal di gola da aria secca, occhi semichiusi da tentativo di sonno, collo incriccato e vestiti tutti spiegazzati. Senza parlare dei capelli che grazie alla staticita` dei cuscini delle compagnie aeree sono a quel punto indomabili o definitivamente spiattati.

Un paio di volte c'ho provato a volare con stile, ma non ce la posso fare...consigli?

In the past 5 years we took several planes, from different airports, to different destinations. Long flights, short flights, economy class or economy plus, for work or for leisure. Regardless the time of the day we leave, there is something common to all my trips: I always look awful.
My eyes get red as soon as I enter the airport, my hair are fluffy, my carry-on bag is usually big and heavy, and my outfit usually comfortable but uncool.
Then I look around and here they are, the Venuses of the air-traveling. They arrive to the airport ready for a defile, perfect make-up, fancy outfit, high heels, a small hand bag and perfect hair.
They enter the plane, take their seats and after 2, 3, 9 or 12 hours you see them again as perfect as they were.
Perfect make-up and hair, perfect clothes and rested faces.
At that point I usually have a cracked neck, wrinkled clothes, awful hair and semi-closed eyes from the attempt of sleeping.
A couple of time I really tried to fly with style, but could not make it: any suggestions?

02 gennaio 2011

Meditation? Si` Grazie!

Ne avevo accenato circa un anno fa, in California mi sono un po' avvicinata alla meditazione e avevo fatto qualche corso. Un po' per curiosità, un po' per bisogno.
Più o meno costantemente ha continuato a praticare per tutto questo tempo. Da un po' di mesi sto provando a farla diventare una pratica quotidiana. Anche se solo per 10 minuti mi metto li`, con un po' di musica o con una meditazione guidata e mi regalo un po' di tempo per stare "con me stessa".
Ogni giorno e` diverso, alcuni riesco a farlo per mezz'ora, altre volte dopo 10 minuti mi sento così distratta da non poter fare a meno di smettere e continuare con la mia giornata.
In generale, senza pretese di aver capito quasi nulla della complessità della meditazione o filosofia buddista, credo sia utile imparare a rallentare il chiacchierio dei nostri pensieri e idee e concentrarci sul respiro. Imparare a svuotare la mente e semplicemente "esserci" "be in the situation" con piu` chiarezza e calma.
Soprattutto in questi mesi traslochi, viaggi, cambiamenti e cose nuove mi e` molto utile prendermi il mio piccolo spazio per sentirmi in contatto con me stessa, corpo e mente e frenare il ritmo dei pensieri e sensazioni che scaturiscono da essi.

Ci sono mille libri sull'argomento, e un sacco di cose online.
Io ho trovato molto utili: The wise heart Il cuore saggio in Italiano.

You are here. Non trovo la traduzione italiana ma qui c'e` una lista di libri dallo stesso autore.

Ora sto usando tutte le settimane Meditation for Pregnancy con anche il CD.

Voi avete mai meditato? Consigli, suggerimenti? Che ne pensate?