15 giugno 2008

buon samaritano

Uno degli aspetti della società americana che non fallisce mai di stupire noi old europeans è la sua leggendaria litigiosità: all'urlo di "so, sue me" (fammi causa, allora), dà continuo lavoro (e tanti soldi) ai numerosi avvocati di qui, e piena legittimità alle decine di serie TV a sfondo tribunalesco.

Ecco un esempio interessante. Qui (con poche eccezioni), non c'è il duty to rescue, l'obbligo di aiutare altre persone che si trovino in una situazione di pericolo, per esempio, coinvolte in un incidente. Anzi, ogni avvocato che sa il proprio mestiere vi consiglierà di non intervenire. Il motivo? Evitare che la persona da voi aiutata vi faccia causa per i danni riportati nell'azione di salvataggio. Per capirci: ti salvo la vita ma ti spezzo un braccio? Tu mi citi per danni. Perfetto.

Per evitare queste situazioni, alcuni Stati hanno introdotto le cosiddette leggi del buon samaritano, che liberano da responsabilità chi presta soccorso a terzi in casi di emergenza. Purtroppo (o per il bene degli azzeccagarbugli), queste norme sono tutt'altro che inequivocabili. In California, per esempio, sembrano applicarsi solo a non meglio specificati casi d'emergenza e ad altrettanto scarsamente definite prestazioni di tipo medico. Attenzione: estrarre qualcuno da una macchina incidentata non rientra in queste condizioni...

Altro che buon samaritano, qui servirebbe un miracolo!

2 commenti:

  1. marco, ho raccontato la storia del link a un mio amico avvocato. apparentemente anche in Italia si puo' fare causa in circostanze simili, anche se ci sono delle distinzioni importanti fra "imperizia" e "impudenza" che non ho ben capito perche' allo stesso tempo seguivo la partita :)

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  2. Anonimo01:20

    In Italia è meglio lasciar perdere...tanto prima di 15-20 anni la sentenza definitiva non arriva. parola di una disillusa Perry Mason

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