17 novembre 2008

In absentia

Non ti puoi distrarre per un momento (OK, qualche settimana) di lavoro matto e disperatissimo che il mondo ti cambia sotto il naso.


  1. Obama ha vinto, anzi stravinto, e ne abbiamo già parlato. Due commenti veloci. Primo, non si può esagerare l'importanza storica di questo risultato, che idealmente completa il percorso dei Civil Rights, iniziato oltre 50 anni fa con la protesta degli autobus di Montgomery, gli idranti e i cani poliziotto di Birmingham e le marce di Selma. Secondo, al di là degli slogan e dei motto da campagna, Obama è riuscito ad infondere l'idea che cambiare, migliorare il Paese è possibile. Credo che qui ci credano e ce la possano fare. Per dire, il giorno delle elezioni la gente faceva la coda fuori dai locali per vedere la televisione. Scene così qui non si vedevano da 9/11. Infine, chi si aspetta una presidenza "leggera", tanto idealismo e poca concretezza, mi sa che dovrà ricredersi. Le origini nella spietata (politicamente) Chicago, alcuni passaggi del discorso di Grant Park ("To those who would tear this world down—we will defeat you. To those who seek peace and security—we support you.") e le prime nomine mi fanno pensare che si terranno i piedi ben per terra.

  2. McCain ha perso, e male. I motivi sono tanti: da un messaggio poco convincente e sempre cambiante, a seconda dell'emergenza del momento, alla Palin, che ha energizzato la base, ma spaventato gli indecisi con la sua impreparazione e arroganza. Così il partito Repubblicano si trova a rimpiangere i tanti Stati solo 4 anni fa considerati roccaforte e oggi colorati invece di blu (Ohio, Virginia, Pennsylvania), e un Paese, complessivamente, a maggioranza democratica. Di McCain ricordiamo volentieri il discorso finale, quando, con grande senso di responsabilità, pur al termine di una campagna durissima e senza esclusione di colpi, ha zittito i suoi che urlavano contro Obama e ha ricordato che patriottismo è anche servire lo Stato quando il presidente è di un altro colore.

  3. L'economia va male. Wall Street ha bruciato, oltre che alcuni dei suoi dei, anche i fondi pensione di milioni di persone; la gente, senza reddito o credito extra, ha smesso di spendere; e le aziende hanno iniziato a licenziare (50,000 posti, ieri, Citigroup). Al di là dei numeri, è interessante registrare un cambiamento di mentalità, veloce (e opportunistico) quanto la crisi: si torna a parlare di regole dei mercati, si disegnano nuove authority, e si invocano misure economiche alla Roosevelt. E pensare che fino a qualche mese fa il modello era Reagan.


Tempi interessanti...

7 commenti:

  1. Anonimo01:00

    Non vorrei fare il saputello pero' mi risulta che Pennsylvania sia da sempre un blue state (lo ha vinto persino Kerry - non quella di sex and the city, l'altro). Ohio era da un po' uno swing state tendente al rosso (anche se poi mi sarebbe piaciuto ricontarli i voti di Bush 2000), ma Penn no.
    Cio' detto, state bene? A leggere repubblica sembra che abbiate preso casa in un immenso barbeque (Barbecue? Barbecque? Burbaykew? come si scrive? mai saputo. Vabbé, bbq).

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  2. Sembra che il vento sia finalmente cambiato .. o qualcosa stia per cambiare ... sicuramente queste elezioni hanno hanno sollevato un vento di speranza che è arrivato in ogni angolo del mondo ...
    ciao
    Maè

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  3. @emanuele: hai ragione. L'unica vera roccaforte è la Virginia, che non andava ai Democrats dai tempi di Lyndon Johnson. L'Ohio è swing state per eccellenza e la statistica vuole che nessun Republican sia arrivato alla Casa Bianca senza vincere lì. Quanto alla Pennsylvania, i nativi (OK, un nativo, forse dovevo aumentare il mio sample size) mi sembravano stupiti della vittoria di Obama nello stato "testata d'angolo".
    Mmmh, tough crowd :-)

    Riguardo la seconda domanda, gli Americani dicono BBQ (troppo lunghe e di incerto spelling le alternative). Noi stiamo bene: l'incendio più vicino, quello di Montecito, era a circa 15 miglia da noi ed ora è per fortuna domato.

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  4. Non solo: post interessante!!!
    Non vedo l'ora di vedere come si svolgera' il futuro prossimo....

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  5. Anonimo12:38

    Che bel post!
    Statemi bene, non sciupatevi troppo al lavoro.

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  6. @Oh, no, this is HP: ciao "truzzo", cercheremo di non sciuparci troppo. BTW, this is *not* HP.

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  7. Anonimo13:59

    Ups. Hai ragione, queste esperienze mistiche vengono poi spesso deformate a posteriori.

    A questo punto ne deduco che anche la password del mio pc è "nata sbagliata". Che tonto.


    Vi siete divertiti a Los Angeles? Noi aspettiamo qualche foto.
    Nel frattempo abbiamo scritto ad Adrienne! Ho anche rivisto Andrea alla presentazione del libro di Giovanni. Da allora ci sentiamo, lo ho anche feissbuccato.

    Un saluto!

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