11 aprile 2006

Volare, oh oh

Buona volontà e influenza sembrano essere fedeli alleate del blogger... Quindi, veloce post legato al mio fresco rientro negli US.

Volare negli Stati Uniti o semplicemente farci scalo è sempre più una pena. Code, code e ancora code. Prima, durante e appena atterrati. Nell'ordine. Prima di partire: il vostro passaporto deve essere o sufficientemente nuovo da essere a lettura ottica ma non troppo nuovo da richiedere che la foto sia stampata direttamente sulla prima pagina (anziché semplicemente incollata) o rilasciato da una delle poche (si dice siano 3) questure in Italia che sono in grado di produrre i nuovi passaporti. Il pasticcio è la conseguenza degli Stati Uniti che vogliono passaporti "moderni" e del governo italiano che li promette ma dimentica di dotare le questure delle tecnologie necessarie per rilasciarli. Risultato: se non rientrate nei criteri sopra enunciati, vi tocca andare al consolato di competenza per richiedere un visto turistico.

Prima di salire a bordo: controlli di sicurezza. E sarà almeno la seconda coda (dopo quella del check-in) della giornata. A seconda dell'aeroporto in cui siete, aspettatevi una combinazione dei seguenti: normale controllo col metal detector; controllo nella macchina ai raggi X di laptop e dvd player portatili (attenzione a riprendere il proprio al termine del controllo!); ispezione col metal detector a mano; ispezione delle scarpe; ispezione minuziosa del bagaglio a mano.

Il peggio è dopo essere atterrati qui. Nell'ordine, si passa immigration (coda lunga), custom (coda breve) e, in caso di altri voli, secondo check-in e ulteriori controlli di sicurezza (coda lunga). L'immigration è il passo più lento: tra l'esame dei documenti, foto, scan delle impronte digitali, due battute e qualche domanda, ci vogliono almeno 2-3 minuti a persona. Se siete davvero sfortunati davanti a voi ci sarà una coda di cinesi (con cui i controlli sono ancora più lenti). Se possibile, cerco di prendere la coda più breve o quella col maggior numero di famiglie: i nuclei famigliari procedono tutti insieme e guadagnare 4 posti in un sol colpo è, almeno psicologicamente, una cosa piacevole. La lentezza delle file dell'immigration rende invece piuttosto celere recuperare le valigie: saranno lì in attesa da parecchio. E anche la dogana tipicamente non riserva soprese. Se avete un connecting flight, dovrete ripetere il check-in (veloce, perché fatto in appositi sportelli) e i controlli di sicurezza (lenti).
Morale, se atterrate in qualsiasi areoporto qui, mettete in conto di perdere almeno 2 ore, tra una cosa e l'altra.

Ma servirà davvero? Pare proprio di no.

Un paio di fatti curiosi: mentre aspettavo a San Francisco il volo per Santa Barbara, l'addetta della United cercava disperatamente di guadagnare un paio di posti (overbooking?). E cercava quindi "volontari dal programma flessibile disposti a rinunciare al volo di questa sera in cambio di notte pagata in albergo, posto sul volo del giorno successivo e volo di andata e ritorno gratuito per ogni destinazione negli USA, eccetto Hawaii". Col passare dei minuti, le offerte diventavano più allettanti: Hawaii incluse; in alternativa al volo gratuito, 600 dollari di bonus viaggio. E finivano col diventare preghiere: "I'm begging here".

L'aeroporto di Santa Barbara ricorda una piccola stazione delle corriere. Il recupero delle valigie avviene in un apposito locale: ricavato entro un tendone che useremmo per le fiere; le valigie non scorrono su un nastro ma sono trasporatate da una specie di trattorino che fa la spola con gli aerei; e l'inserviente, in risposta alle vostre proteste per l'ennesima attesa, vi annuncerà che "sul volo da San Francisco c'erano 91 valigie e quindi ci vorrà qualche minuto". Ben arrivati!

2 commenti:

  1. Anonimo07:55

    consolante che anche il sitema aeroportuale degli Stati Uniti faccia un po' acqua, dal momento che di solito il volo Verona-Roma dura 50 minuti e per il recupero della valigia a Fiumicino ce ne vogliono almeno altri 50!!!

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  2. Anonimo23:39

    Ciao, scusate il disturbo ma cercando su internet ho trovato il vostro sito e mi è sembrato molto interessante.
    Volevo sapere se qualcuno mi poteva dare qualche consiglio.
    Io partirò a Giugno per Santa Barbara per rimanere lì 6 mesi circa (vado a lavorare nell'università di Santa Barbara) e mia moglie verrà con me.
    Stavo iniziando a muovermi per trovare un appartamento e per capire qual è il costo della vita da quelle parti. Potete aiutarmi in qualche modo, magari con qualche dritta su come trovare e soprattutto dove cercare? E' meglio stare a isla vista o Goleta?
    Inoltre volevo avere qualche informazione riguardo al lavoro. Mia moglie infatti verrebbe con un visto J.2 (cioè come mia accompagnatrice) ma vorrebbe trovare qualche lavoretto da fare. Come funziona? è molto difficile da trovare?
    scusate per tutte queste domande ma spero che mi possiate essere di aiuto,
    vi ringrazio molto in anticipo,
    ciao
    Francesco
    francesco.ricci@uniroma2.it

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