Buona volontà e influenza sembrano essere fedeli alleate del blogger... Quindi, veloce post legato al mio fresco rientro negli US.
Volare negli Stati Uniti o semplicemente farci scalo è sempre più una pena. Code, code e ancora code. Prima, durante e appena atterrati. Nell'ordine. Prima di partire: il vostro passaporto deve essere o sufficientemente nuovo da essere a lettura ottica ma non troppo nuovo da richiedere che la foto sia stampata direttamente sulla prima pagina (anziché semplicemente incollata) o rilasciato da una delle poche (si dice siano 3) questure in Italia che sono in grado di produrre i nuovi passaporti. Il pasticcio è la conseguenza degli Stati Uniti che vogliono passaporti "moderni" e del governo italiano che li promette ma dimentica di dotare le questure delle tecnologie necessarie per rilasciarli. Risultato: se non rientrate nei criteri sopra enunciati, vi tocca andare al consolato di competenza per richiedere un visto turistico.
Prima di salire a bordo: controlli di sicurezza. E sarà almeno la seconda coda (dopo quella del check-in) della giornata. A seconda dell'aeroporto in cui siete, aspettatevi una combinazione dei seguenti: normale controllo col metal detector; controllo nella macchina ai raggi X di laptop e dvd player portatili (attenzione a riprendere il proprio al termine del controllo!); ispezione col metal detector a mano; ispezione delle scarpe; ispezione minuziosa del bagaglio a mano.
Il peggio è dopo essere atterrati qui. Nell'ordine, si passa immigration (coda lunga), custom (coda breve) e, in caso di altri voli, secondo check-in e ulteriori controlli di sicurezza (coda lunga). L'immigration è il passo più lento: tra l'esame dei documenti, foto, scan delle impronte digitali, due battute e qualche domanda, ci vogliono almeno 2-3 minuti a persona. Se siete davvero sfortunati davanti a voi ci sarà una coda di cinesi (con cui i controlli sono ancora più lenti). Se possibile, cerco di prendere la coda più breve o quella col maggior numero di famiglie: i nuclei famigliari procedono tutti insieme e guadagnare 4 posti in un sol colpo è, almeno psicologicamente, una cosa piacevole. La lentezza delle file dell'immigration rende invece piuttosto celere recuperare le valigie: saranno lì in attesa da parecchio. E anche la dogana tipicamente non riserva soprese. Se avete un connecting flight, dovrete ripetere il check-in (veloce, perché fatto in appositi sportelli) e i controlli di sicurezza (lenti).
Morale, se atterrate in qualsiasi areoporto qui, mettete in conto di perdere almeno 2 ore, tra una cosa e l'altra.
Ma servirà davvero? Pare proprio di no.
Un paio di fatti curiosi: mentre aspettavo a San Francisco il volo per Santa Barbara, l'addetta della United cercava disperatamente di guadagnare un paio di posti (overbooking?). E cercava quindi "volontari dal programma flessibile disposti a rinunciare al volo di questa sera in cambio di notte pagata in albergo, posto sul volo del giorno successivo e volo di andata e ritorno gratuito per ogni destinazione negli USA, eccetto Hawaii". Col passare dei minuti, le offerte diventavano più allettanti: Hawaii incluse; in alternativa al volo gratuito, 600 dollari di bonus viaggio. E finivano col diventare preghiere: "I'm begging here".
L'aeroporto di Santa Barbara ricorda una piccola stazione delle corriere. Il recupero delle valigie avviene in un apposito locale: ricavato entro un tendone che useremmo per le fiere; le valigie non scorrono su un nastro ma sono trasporatate da una specie di trattorino che fa la spola con gli aerei; e l'inserviente, in risposta alle vostre proteste per l'ennesima attesa, vi annuncerà che "sul volo da San Francisco c'erano 91 valigie e quindi ci vorrà qualche minuto". Ben arrivati!
10 mesi fa
consolante che anche il sitema aeroportuale degli Stati Uniti faccia un po' acqua, dal momento che di solito il volo Verona-Roma dura 50 minuti e per il recupero della valigia a Fiumicino ce ne vogliono almeno altri 50!!!
RispondiEliminaCiao, scusate il disturbo ma cercando su internet ho trovato il vostro sito e mi è sembrato molto interessante.
RispondiEliminaVolevo sapere se qualcuno mi poteva dare qualche consiglio.
Io partirò a Giugno per Santa Barbara per rimanere lì 6 mesi circa (vado a lavorare nell'università di Santa Barbara) e mia moglie verrà con me.
Stavo iniziando a muovermi per trovare un appartamento e per capire qual è il costo della vita da quelle parti. Potete aiutarmi in qualche modo, magari con qualche dritta su come trovare e soprattutto dove cercare? E' meglio stare a isla vista o Goleta?
Inoltre volevo avere qualche informazione riguardo al lavoro. Mia moglie infatti verrebbe con un visto J.2 (cioè come mia accompagnatrice) ma vorrebbe trovare qualche lavoretto da fare. Come funziona? è molto difficile da trovare?
scusate per tutte queste domande ma spero che mi possiate essere di aiuto,
vi ringrazio molto in anticipo,
ciao
Francesco
francesco.ricci@uniroma2.it