14 febbraio 2007

Culidritti

I gucciniani capiscono subito di cosa parleremo, gli altri non pensino male!

Uno degli ultimi report dell'Unicef sul grado di felicità e benessere dei bambini, segnala che, nei 21 paese più industrializzati del mondo, quelli dove i bambini sono più infelici sono gli Stati Uniti e l'Inghilterra. Ai primi posti l'Olanda, i paesi Scandinavi, la Spagna e, all'ottavo posto, l'Italia.
Che questo non fosse il luogo ideale dove crescere dei bambini ci era apparso chiaro fin da subito.
La rete famigliare è molto disgregata, i genitori lavorano entrambi molto, le ferie sono poche. Mancano luoghi di aggregazione. Il sistema scolastico è super-competitivo e tende a classificare, fin dalle elementari, chi ce la farà e chi no.
Le distanze e la quasi assenza del trasporto pubblico rendono praticamente impossibili spostamenti autonomi dei bambini creando, secondo me, tanta solitudine.
Si mangia malino, e, soprattutto, il pasto non è considerato come un momento "per la famiglia", durante cui sedere attorno ad un tavolo e raccontarsi come sta andando. Spesso viene preparato inserendo nel microonde qualcosa di pre-fatto, e viene consumanto davanti alla TV, ognuno per conto proprio.
Le relazioni interpersonali sono scarse.

Un piccolo esempio. Gli appartamenti in cui viviamo si affaciano su un cortile interno. Sotto di noi abitava una famiglia con tre bambini che passavano la loro intera giornata a giocare con "il bimbo biondo" dell'appartamento di fronte. Circa due mesi fa questa famigliuola comincia ad impacchettare le sue cose ed un giorno se ne va. Il giorno dopo vediamo il "bimbo biondo" attraversare di corsa il cortile, come tuttte le mattine, e bussare sulla porta a vetri dei bambini di sotto. Dopo un momento di stupore realizza che l'appartamento è vuoto. Piangendo corre dalla mamma chiedendo spiegazioni e lei, con aria serafica, risponde: They are gone! (Se ne sono andati!)...senza un saluto, senza una cena tutti insieme, senza aver dato la possibilità ai bimbi di salutarsi...ora il "bimbo biondo" è alla ricerca di nuovi amici...quasi quasi volevo offrirmi!

Comunque, al di là delle semplificazioni, che sono sempre sbagliate, teniamoci strette alcune nostre peculiarità, la nostra capacità di creare relazioni, passare del tempo insieme, di cenare con i nostri bambini, di non essere ossessionati troppo dal lavoro. Ci sono tante cose che nel sistema americano funzionano bene (meglio che da noi)...cerchiamo di importarle senza però sposare in toto questo modello di sviluppo, o meglio ancora, cerchiamo una nostra strada per mettere a posto le cose che non vanno, ma non dimentichiamoci mai di quanto è arricchente una cena con amici o una domenica con i nonni.

4 commenti:

  1. Anonimo10:50

    purtroppo ce lo stiamo dimenticando anche qui da noi. Forse la nostra generazione è l'ultimo vessillo di questo 'old style' che ci piace tanto.
    I bambini di oggi non giocano più insieme inventando storie, ma giocano soli, con i giochini dei cellulari o con il computer. Che tristezza! E che bello invece quando giocavo ore e ore con le barbie inventando storie incredibili! Mica pizza e fichi! Sono stata l'antesignana assoluta delle soap opera, solo che i miei personaggi erano barbie e ken...

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  2. Anonimo10:22

    come avete ragione!speriamo di resistere al pasto veloce e alla non comunicazione..cose che vedo entrambi difficili per me :)!
    yuppy!!finalmente riesco a leggervi e a lasciare un commento!
    un abbraccio forte
    ciao fede

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  3. Io credo che molto dipenda anche da noi, le abitudini .. gli istili di vita .. siamo noi a doverli trasmettere ai nostri figli. Bisogna fare in modo che certi valori non vadano persi.

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  4. Anonimo03:37

    ....magari ce li avessi ancora i nonni!

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