13 gennaio 2009

Il peso delle parole

In politica americana, ci sono alcuni punti fermi, che nessun politico può permettersi di violare. No, nemmeno Obama. Eccone tre, facili facili.
  • Le tasse vanno tagliate. Possono finanziare le nostre scuole e strade e bailout, ma sono, in fondo, la gabella feudale che il governo sprecone pretende dai suoi sudditi. E questa è pur sempre il posto in cui la guerra di indipendenza è iniziata per non pagare le tasse sul té.
  • La ricchezza si accumula o spende o investe, ma non si ridistribuisce. Quello è per socialisti, e la storia ha dimostrato come sono finiti a furia di ridistribuire.
  • In Medio Oriente, Israele ha ragione. Punto. Perfino al divo Obama, è scappato un commento stranamente pre-politico sulla questione. Più o meno "se sparassero razzi di notte sulla casa dove dormono le mie figlie, farei di tutto per fermarli". Attenuanti: al momento era in Israele. Al di qua dell'oceano, lo accusavano di essere soft sul Medio Oriente. Però...
Nel frattempo, Hillary si prepara ai confirmation hearing per il posto di Secretary of State. Se supererà l'esame dei vecchi colleghi senatori, la nuova dottrina americana in politica estera sarà smart power. Ufficialmente, il primato della diplomazia sull'uso della forza, farsi amici anziché nemici, ascoltare invece di shockare. In pratica, sembra, il contrario delle policy di Bush. Cos'erano quelle? Dumb power?

1 commento:

  1. Anonimo01:24

    Trovo la seconda la piu' interessante delle tre, soprattutto con il punto di vista di questa parte dell'oceano.
    Buon anno.

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