16 maggio 2009

Punti di vista quotidiani

Leggo sul sito del Corriere di ieri: "Quotidiani americani: tagli e preoccupazione per la qualità". Tutto vero, la crisi esiste ed è in primo luogo finanziaria. Grandi giornali chiudono, il New York Times dà in pegno la storica sede, il Los Angeles Times riduce le pagine e taglia lo staff. Obama, alla consueta cena di gala con il White House Press Corp, il gruppo dei giornalisti che coprono la Casa Bianca, ricorda le difficoltà e incita alla ripresa ("non esiste democrazia senza stampa libera"). Gli editor sono alla ricerca di una soluzione che funzioni nel mondo di Internet, dove la gente è abituata a leggere le notizie (gratis) online.

La preoccupazione per la qualità è ovviamente legittima. Al momento, almeno i grandi nomi, tengono duro. Il LA Times, che riceviamo nel weekend da un annetto, ha fatto ottime inchieste, per esempio, sulla gestione degli incendi, l'immigrazione, il problema siccità.

Intanto, il Corriere, così preoccupato per la qualità dei media americani, infila sulla sua prima pagina 4 articoli che andrebbero onestamente nascosti nella sezione "Tette e culi".

Qualità? Punti di vista...

1 commento:

  1. I giornali italiani si stanno omologando ai tabloid. Piuttosto, cosa ci raccontate sulle recenti decisioni relative a Guantanamo e ai tribunali militari? Da qui sembra che Carl Rove (quella vecchia volpe) e Dick Cheney (quel vecchio porco) stiano riuscendo a capovelgere gli equilibri e a rompere l'Obama-dream.

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