25 marzo 2006

Vizi e Virtù


Sono passati quasi tre mesi dal nostro primo post. Tre mesi di vita americana, o meglio californiana, alle prese con i vizi e le virtù di questo paese e dei suoi abitanti. Tempo di primi bilanci? Ci provo!

Rubo la citazione d'apertura a Beppe Servegnini che scriveva: "Gli italiani hanno molti pregiudizi sull'America. Quasi tutti sono veri!"
Però l'America è grandissima, ogni stato molto diverso dagli altri e le generalizzazioni non rendono la realtà. Oltre a questo la dislocazione delle case, delle scuola, la morfologia urbana è così diversa che anche i paragoni sono difficili e fuorvianti.
Per esempio la California ha una bassissima percentuale di persone grasse, la qualità della vita è importante, i supermercati biologici spopolano, l'inquinamento è tenuto sotto controllo da rigidissimi controlli dei livelli di emissioni, la natura è protetta. I maligni potrebbero pensare che dietro a questo ci sia un quasi "fanatismo dell'apparire" applicabile sia al paesaggio che al corpo. Forse per il corpo questo è vero, ma per il resto si respira una maggiore attenzione, direi quasi una consapevolezza matura dell'importanza di alcuni comportamenti. Mi spiego: un californiano non spreca l'acqua, irriga il giardino con quella riciclata, non butta immondizie per terra, partecipa alla vita della comunità (soprattutto nelle sue espressioni più "piccole", comitati di quartieri e board locali) è civico. In maniera a volte ingenua e naive i californiani sembrano amare e occuparsi del posto dove vivono più di noi. Su altri aspetti invece sono indietrissimo, per esempio il risparmio energetico è nullo (luci e condizionatori sempre accesi, riscaldamenti, fornelli e forni rigorosamente elettrici), la raccolta differenziata dei rifiuti una chimera, l'uso dei mezzi pubblici riservato a chi la macchina non se la può permettere.
E` alla guida che gli americani raggiungono punte di civiltà quasi imbarazzanti, e qui siamo noi a non avere scusanti per uno stile di guida che invece è arrogante e poco rispettoso dei propri simili. Nessuno ti fa i fari (o di peggio) se un sorpasso in autostrada richede un po' di tempo, i limiti sono rispettati, nessuno tenta di rubarti il parcheggio sotto il naso, i pedoni sono delle divinità che hanno il diritto di attraversare senza rischiare la pellaccia, pur con il semaforo verde si aspetta che l'incrocio si sia liberato prima di attraversarlo ecc... tante piccole cose che rendono "leggere" le centinaia di miglia che l'americano medio percorre.
Ci sarebbero tantissime altre cose da dire mille vizi e virtù da analizzare (le code sono code e non ammassi, alla cassa del supermercato non si viene messi sotto pressione dal cliente successivo che spinge i propri prodotti mentre tu con una mano fai la borsa e con l'altra tiri fuori i soldi per pagare, dall'altro lato la sanità non è un diritto e l'educazione ancora troppo cara per essere considerata "per tutti") ma il post sta diventando un po' lungo e quindi salto alle conclusioni. Per quel che ho potuto osservare quello che manca agli americani sembra essere un po' di fantasia, di creatività, a tratti sembrano ingenui e sicuramente sono, e si sentono, più soli ma ho l'impressione che se noi italiani avessimo un po' più di senso civico ne guadagneremo tutti in qualità della vita.

1 commento:

  1. Anonimo07:43

    il commento sarà banale, ma il post, che ho letto con molto interesse e attenzione, mi suggerisce ancora una volta che gli USA sono davvero una gran contraddizione ritorta su se stessa. Certo che se anche l'Italia, paese splendido e ricchissimo ogni dove dalle Alpi al Gennargentu e all'Etna, di storia, cultura, umanità e inventiva, riuscisse a mettere meglio a frutto questi doni preziosi, anziché presentarsi spesso e volentieri come Banana Republic, credo che non ci batterebbe nessuno.
    PS: oggi girano per Roma dei carrozzoni con la scritta "un voto non dato è un no global aiutato". Secondo voi, chi sostengono?

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