7:30 Sveglia.
7:40 Indosso i miei pantaloncini e top tecnici
7:45 Marco inserisce nelle scarpe il sensore della Nike collegato all'iPod.
Scendiamo arzilli i tre piani di scale e cominciamo a correre direzione mare.
7:55 Vedo la mia immagine riflessa in una vetrina e mi prendo un colpo: chi sono? non mi riconosco!? Però bello...
7:55e 40 secondi: dolore atroce alla milza. Comincio a camminare veloce (o correre lenta).
Libero Marco che vola verso la sua meta in fondo alla Croisette.
Continuo a camminare inspirando l'aria di mare e incontro altri runner che mi guardano con una punta di disprezzo come dire: "dove vai, con quel completino tecnico, camminando".
Dopo un po' mi giro e ritorno verso casa. Avvisto gli stessi corridori che avevano raggiunto la loro meta e stavano tornando indietro e a quel punto, certa di non poter sostenere un altro sguardo, lo faccio: fingo di zoppicare un po'.
Provero` ad arrivare tutti i giorni un po'più in là!
I will get better, I promise!
1 anno fa
noooooo, la finta zoppia è davvero scorretta!!!!!
RispondiEliminaogni giorno un metro più in la!
Brava Francesca non mollare saluti a Marco!!!!ciao ciao
RispondiEliminaLa "finta zoppia" è scritta nei cromosomi: chiedi alla Rosa
RispondiEliminaPersonalmente quel che mi scandalizza di più è il sensore iPod di Marco. Commercialissimo.
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