Dicevamo che C. va adesso
in una scuola vera, pubblica, di quartiere. Una scuola elementare normale, visto
che qui le elementari inizano a 4 anni e mezzo.
E’ vicina a casa, belli
spazi, per fortuna non troppo accademicamente “pushy” come dicono qui. Lo so, mi
rimagerò quel “per fortuna” quando tra 4 anni dovrò pagare profumatamente un
tutor privato per prepararla agli esami d’accesso alle superiori, ma per ora mi
godo la bella atmosfera e quello che sembra un approccio più interessato alla
persona che al rendimento.
Comunque, un mondo nuovo
per me, fatto di lavagne elettroniche, video proiettati (scherzi?!, youtube ?!
a scuola?!), alfabeto fonetico, p.e. (che alla riunione dei genitori non
avevamo capito essere physical education), mensa con 100 studenti, etc. Un
mondo che dobbiamo imparare a conoscere un po’ alla volta, e che ci regala
sorprese e nuove abitudini, tipo quella del “wake up-shake up”.
Tutte le mattine, ore
8.55 (qui la scuola inizia per le 9.00) nel cortile della scuola parte la
musica a palla e si balla, per cinque minuti, tutti insieme, studenti,
insegnanti, genitori, preside, tutti. La coerografia cambia ogni 3 mesi. Da
settembre a gennaio ci siamo scatenti con Uptown Funk di Bruno Mars, ora tocca
a Shake it off di Taylor Swift.
Io sono passata dalla
negatività e fastidio totale, ad una sorta di accettazione, fino, adesso, ad un
sincero apprezzamento.
In fondo, dopo l’uscita di casa sempre trafelata,
corredata dalle urla “mettiti le scarpe, prendi la merenda, sbrigati, siamo in
ritardo”, ballare insieme saltellando per cinque minuti, tutti i giorni, è un
bel modo per salutarsi con un sorriso e iniziare un po’ energizzati la propria
giornata.