28 febbraio 2008

Peanut Butter and...

Culinariamente non finiscono mai di stupirmi!
Ieri al lavoro abbiamo fatto una breve festina per salutare una delle cape che se ne va, ognuno era invitato a portare il suo dessert preferito. Di solito con i dessert gli americans non se la cavano male, e infatti la tavola era imbadita di torte al cioccolato, torte di mele, biscotti puro burro, brownies...
...ma qualcuno ha osato l'inosabile: gambi di sedano riempiti di peanut butter!

Inutile dire che hanno riscosso un successo strepitoso e sono andati a ruba.
Ad essere onesta io non li ho assaggiati, non ce l'ho fatta, pero` una veloce ricerca su google mi ha confermato quanto siano popolari.
AIUTO!

27 febbraio 2008

zio Oscar

Anche quest'anno ci sono stati gli Oscar e, questa volta, ci siamo sorb*ehm*visti l'intera cerimonia. Checché ne dicano i critici, a noi non è poi dispiaciuta troppo.

Anche perché, dove avremmo potuto ammirare quella personcina della Diablo Cody, fine esaminatrice della sociologia umana nella sua precedente fatica sul circuito degli strip club e peep show di Minneapolis, e ora—come dire— estroversa e raffinata indossatrice?



L'immagine, per onor di cronaca, non rende omaggio al generoso spacco centrale che obbligava la pudica Cody a freneticamente coprirsi durante la salita sul palco. Ma, al contrario, evidenzia il simpatico e giovanilistico tattoo che le punteggia la spalla destra.

Come avrebbe detto quel satanasso di Mick Jagger, "Pleased to meet you, Hope you guessed my name"...

20 febbraio 2008

2 candidati al bivio e...

Un altro round di primarie e caucus è passato e questa volta si sono visti alcuni segnali nuovi interessanti, per lo meno tra i democratici.

La prima novità è un cambiamento leggero ma significativo nella retorica di Obama. Sin dal discorso del New Hampshire, allora una sconfitta seppure onorevole, i temi a cui si era richiamato erano quelli dello yes we can, della audacity of hope, dell'eccezionalismo della storia americana ("the unlikely story that is America"), che riflette, giustifica e dà credito alla sua storia unlikely. Il discorso del Wisconsin è invece un discorso programmatico, in cui spiega il perché del suo essere in politica (la the fierce urgency of now di King) e il come del suo agire politico (il we shall never negotiate out of fear, we shall never fear to negotiate di Kennedy) e alcune proposte di policy. Insomma, Obama è passato dal "yes we can" al "yes we will".

Il bivio di Hillary è decisamente più difficile ed è il bivio del break or make: vincere o tornare a casa. Alle sconfitte, anche in Stati un tempo considerati sicuri, Hillaryland (o Bill?), si sono aggiunte le difficoltà economiche e la necessità di infondere 5 milioni di dollari di tasca propria nella campagna. Di qui la decisione di chiamare al comando delle operazioni la fidata Maggie Williams, già chief of staff di Hillary ai tempi della Casa Bianca e nota per essere una dura che non si fa scrupoli ad identificare e discutere i problemi. Che sia il primo passo per risolverli?

18 febbraio 2008

sprazzi di campagna

La campagna elettorale qui si fa anche così...

Il video per Obama:


Il video contro McCain:


Buona visione (grazie alla Fede per i link).

PS: qualcuno dica a Veltroni che "si può fare" non è la stessa cosa del "yes we can" di Obama, e che a noi — vedere il sottotitolo del blog — non può non ricordare la mitica scena di Frankenstein Junior. Ma dico, scegliersi meglio i consiglieri politici?

16 febbraio 2008

The Grape Adventure


Nonostante l'esperienza deludente dell'anno scorso, ci abbiamo riprovato: diversa la sede, diversi i compagni, diverso l'istruttore, ma sempre di quello si tratta: corso degustazione di vini.
La sede: lasciate le aule di UCSB, questa volta ci siamo spostati al Santa Barbara City College, sezione di Adult Education.
I compagni: tutti maggiori di 25 anni e interessati al vino e non solo all'idea di poterne bere a semi-scrocco. Per di più abbiamo condiviso questa avventura con Adrienne, una mia collega e il suo compagno Billy, ed è stato divertente avere compagnia.

La vera differenza, però, l'ha fatta l'istruttore: Cork Millner, un esperto del settore, scrittore di libri, con uno stile da comedian degli anni '70, pieno di aneddoti e storie curiose.
Non è che noi si siano imparate tante cose nuove durante le lezioni, la filosofia che sta alla base del winetasting (di qualsiasi livello) qui in California è :"non facciamo gli snob come gli Europei, siamo in California, facciamo vini buonissimi e siamo incazzati di non poterli chiamare Brunello, Champagne, Nero d'Avola etc", però è stato un bel diversivo per un paio di venerdì sera.



Il corso si è concluso oggi con una gita per cantine. Abbiamo visitato: l'Alma Rosa, la Buttonwood, e finito con la Bridlewood winery e picnic in riva al lago.

Alla fine del giro eravamo un po' provati (in ogni cantina si assaggiano dai 5 ai 7 vini), ma abbiamo passato a pieni voti il test che vedete qui sotto (clickando si ingrandisce). Siamo curiosi di sapere i vostri punteggi!


12 febbraio 2008

10 febbraio 2008

Tutti in gita!

Abbiamo fatto la seconda gita della stagione a Gaviota Peak, insieme ad una allegra compagnia di ragazzi europei.
Durante la prima gita avevo la macchina fotografica senza memory card, questa volta sono state le batterie ad abbandonarmi, ma mi farò passare un po' di documentazione.
La gita è stata bella, il paesaggio mozzafiato, con vista sull'oceano, e impagabile il pedulivio nell'acqua sulfurea in una piccola pool sulla via del ritorno.
Visto l'investimento fatto ieri in un paio di nuove super scarpe da trekking, credo che questa hike sarà la seconda di una lunga lista!

Viva febbraio in California!

04 febbraio 2008

la parola della settimana: gerrymandering



La parola della settimana è gerrymandering: l'atto di ritracciare i confini dei congressional district (le nostre circoscrizioni, più o meno) al fine di influenzare l'esito delle elezioni. Etimologicamente, deriva da E. Gerry, governatore del Massachusetts nei primi anni del 1800 e campione della tecnica, e salamander, dalla forma a salamandra che i distretti dello Stato avevano assunto dopo l'ennesimo ritocco.
Per i curiosi, il gerrymandering può essere fatto sostanzialmente in due modi: packaging consiste nel concentrare i voti dell'opposizione in un numero limitato di distretti; diluting, al contrario, li "spalma", diluendoli, in un numero elevato di distretti.

Perché il gerrymandering è di nuovo attuale? Alla vigilia del Super Tuesday, gli ultimi poll danno Hillary davanti ad Obama per un misero 2%. Con questi margini, non contano più le percentuali e i voti, ma come questi si traducono in delegati, ovvero come sono tracciati i distretti. E qui le cose si complicano. Prendiamo il caso della California. Dei 441 delegati assegnati nello Stato dell'oro, 71 sono riservati per party leader e altri ufficiali dello Stato, 129 sono assegnati in base all'andamento complessivo delle primarie e 241 sono allocati in base al voto in ciascun distretto. Non tutti i distretti sono uguali, però: in base all'affluenza negli ultimi anni, ciascun distretto può assegnare tra 3 e 5 delegati. Le regole di spartizione non sono affatto intuitive, col risultato che un vittoria risicata in un distretto da 3 delegati può portare gli stessi risultati (in numero di delegati) di una vittoria più larga in un distretto da 4. Complicato, no?
Per completezza, i Repubblicani adottano invece il più semplice modello del winner-take-all: il vincitore s'aggiudica tutti i delegati dello Stato.

Se l'esito di Martedì sarà davvero lo stallo tra Hillary e Obama, si aprirebbero diversi scenari. Uno (e così rispondo almeno in parte ad Emanuele), Edwards potrebbere dare il proprio endorsement ad uno dei due, portando in dote il 15% di delegati raccolti fin qui: non tanti ma sufficienti a rompere l'equilibrio. Se Obama finisse secondo, potrebbe accettare di correre come vicepresidente, con l'occhio alle presidenziali del 2012 o 2016, in cui sarebbe venuto meno il suo unico punto debole, la carenza di esperienza (ma anche il vantaggio di correre, almeno in parte, come outsider all'establishment). Un altro scenario è l'entrata in gioco di candidati indipendenti. Il sogno di molti è Al Gore, che però si è tenuto fin qui estremamente sotto traccia, troppo per pensare seriamente di correre, ma che potrebbe ripensarci, magari per dare un dispiacere ai Clinton, con cui i rapporti sono decisamente freddini. Più probabile, invece, la carta Bloomberg, il miliardario sindaco di New York, che da mesi nega di voler candidare, ma che fa fare sondaggi d'opinione e lascia intendere di essere pronto ad investire in un'eventuale campagna 1 miliardo di dollari.

Non resta che aspettare domani...

PS: all'inizio di Gennaio avevamo scritto un breve pezzo sull'Iowa, in cui spiegavamo cosa sono i caucus e presentavamo alcuni dei candidati. Se vi interessa, lo trovate su Questotrentino.

03 febbraio 2008

FilmFestival


Puntuale come ogni anno, anche questo gennaio è arrivato il Santa Barbara International Film Festival ed ha riempito le strade del centro di cinefili esperti ed amatoriali, pronti ad aspettare pazientemente in coda per ore pur di entrare a vedere i film selezionati.
L'offerta di film, come tutti gli anni, ci è sembrata molto vasta e anche la parata di star non ha deluso.
Il premio principale è il 2008 MODERN MASTER andato a Cate Blanchette, mentre l'outstanding performance of the year award è stato assegnato ad Angiolina Jolie, che accompgnata da Brad Pitt ha calcato il tappeto rosso ieri sera.
No, quest'anno niente video artigianale a differenza degli scorsi anni. La sera del premio a Cate Blanchette pioveva a dirotto e ieri eravamo a festeggiare un compagno di lab di Marco...peccato, un reportage su Brad l'avrei fatto volentieri...credo che sarebbe venuto circa così!