14 giugno 2007

S-P-E-L-L-I-N-G

All'inizio del mese c'è stato uno dei grandi eventi "sportivi" americani: lo Scripps national spelling bee contest. In sostanza, centinaia di ragazzini tra gli undici e i quindici anni si sfidano ad una gara di spelling: i giudici pronunciano le parole più strane, complesse e disusate, i ragazzini devono dire come si scrivono, chi sbaglia è fuori e vince l'ultimo che rimane in gara. Sembra facilissimo, ma garantisco che fatto in Inglese è veramente difficile.
Il tutto ovviamente con una serie di precisissime regole: i giudici possono ripetere la parola da indovinare al massimo due volte, i gareggianti non possono prendere note, ma possono far finta di scrivere le parole sulla mano, possono chiedere la definizione e l'etimologia.

Noioso, eh? Però apparentemente agli americani piace: ESPN, la rete dello sport, trasmette le fasi finali in diretta, spostando, se necessario, le finali del basket universitario; i giornali coprono la manifestazione nei minimi dettagli; il vincitore, quest'anno un 13enne californiano, diventa, per qualche giorno, una celebrità e intasca quasi 40,000 dollari in premi vari.
Di conseguenza, attorno alla manifestazione si scatena anche l'interesse statistico che sembra spesso colpire questa nazione (vedere una partita di baseball per credere): la vita dei partecipanti viene scandagliata per capire da quali stati vengono i migliori speller, se sono educati a casa, in scuole pubbliche o private, se hanno avuto parenti coinvolti in competizioni simili, quanto tempo dedicano alla preparazione al giorno.

I motivi di queto interesse non mi sono chiarissimi. Credo che sia un misto di tradizione (esiste in una forma o nell'altra almeno dal 1925), gusto per la competizione "pulita" (è definito l'unico sport trasmesso su ESPN dove non si fa uso di droghe), una certa attrazione molto americana per il piccolo campione, il piccolo genio ("he's just a kid but a champion kid"), e forse il ricordo per la giovinezza in cui si facevano esercizi di spelling.

La parola vincitrice di quest'anno? serrefine.

3 commenti:

  1. Anonimo01:01

    anche in Francia fanno il campionato di ortografia, data la nota complessità dell'ortografia francese. Io personalmente quando studiavo francese mi divertivo un sacco a fare i dettati, con tutti quegli accenti e ho finalmente imparato qual è l'accento acuto e qual è quello grave, tanto che, a seconda del suono, li utilizzo automaticamente nella scrittura al computer anche per l'italiano! Comunque, noto che ti stai inglesizzando: "prendere note" è chiaramente un'italianizzazione di "take notes"...ahi ahi ahi ahi signora Longari! Bisogna correre ai ripari!

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  2. Anonimo08:08

    Si vabbè, ma chi ci garantisce che in questa competizione non si faccia effettivamente uso di droghe? Possiamo affermarlo con assoluta certezza o lo Stato ci nasconde qualcosa? (anche la teoria del comlpotto è molto americana)

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  3. sara: ah, colpito e affondato :-)

    emanuele: prova a guardare il video del ragazzino che ha vinto: sembra davvero... al naturale. Forse qualche "aiuto" esterno lo aiuterebbe ;-)

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