30 marzo 2008

LACMA

È bello guidare verso Los Angeles senza aver gli occhi fissi sull'orologio perché c'è un volo da prendere o qualcuno che arriva all'aeroporto da non far aspettare — commentavamo sabato mattina in macchina guidando verso sud sulla 101.
Dopo circa due ore di strada siamo arrivati alla nostra meta: il LACMA (Los Angeles County Museum of Art).

Era un mesetto che volevamo andarci, dopo aver letto parecchi articoli, in particolare sul più nuovo degli edifici che compongono questo campus museale, il BCAM (Broad Contemporary Art Museum), progettato da Renzo Piano.

Abbiamo avuto tante e diverse impressioni. Senz'altro bello l'edificio di Piano e interessante la collezione di arte contemporanea al suo interno, le immense statue di Richard Serra, le opere di Wharol e Lichtenstein.

Al contrario invece, alcune altre opere di arte contemporanea, personalmente mi hanno lasciato un po' perplessa, tipo la pecora imbalsamata sotto formaldeide (per i connoisseur, Away from the Flock di Damien Hirst), oppure la scala con incastrato dentro un salvagente a forma di coccodrillo di Jeff Koons...ma magari sono io che non riesco a coglierne il significato nascosto.

Molto bella e ricca anche la collezione di arte moderna, con opere di Klee, Kandinsky, Brancusi, Calder, Giacometti, Modigliani, Picasso, Magritte, solo a citarne alcuni.

Nel complesso però l'atmosfera ci ha lasciati un po' delusi, ambienti poco luminosi (soprattutto negli edifici vecchi) e gelati dall'aria condizionata, poche indicazioni, custodi del tutto impreparati e alcune esibizioni chiuse.
Insomma, ci aspettavamo di più dalla struttura nel suo insieme, ci è sembrato che le collezioni non fossero valorizzate dal contorno.

Per rifarci di questa scorpacciata di cultura e abbassare un po' il livello culturale, sulla via del ritorno ci siamo fermati in un outlet a fare shopping.

Credo che daremo un'altra chance al LACMA, magari tra un po', lasciandogli un po' di tempo per riorganizzarsi e sperando che, passato un po' piu` di tempo dall'inaugurazione, alcune cose vengano modificate

3 commenti:

  1. Per la cronaca (artistica), l'opera tanto vituperata di Koons è Caterpillar Ladder, della collezione Popeye. Il salvagente non è un coccodrillo, ma credo che la Fra lo descriva così in virtù di uno spregio artistico. Sempre per la precisione, il salvagente non è di plastica ma è una scultura di alluminio e acciao.

    Per la cronaca rosa (invece), il buon Koons è famoso per un matrimonio fallito con la nostra Cicciolina. Altre opere, che non riportiamo per pudore, dimostrano chiaramente l'influenza della musa bionda.

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  2. come si puo resistere alla tentazione di shopping a Camarillo ;)

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  3. Anonimo08:29

    ma quello non è un coccodrillo!!! E' il mitico bruco che ho tanto invidiato qualche estate fa al mare a un gruppo di bambinetti, era bellissimo con tutte quelle zampe!!!

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