17 giugno 2006

breath of god

Il giorno di Italia-USA ai mondiali. Come nelle migliori previsioni, dopo le altisonanti dichiarazioni dei giorni passati, ne esce una partita noiosa e sgarrupata. Sopportabile solo perché guardata a casa di americani amici di Vanni e Giuliano e quindi giustamente arricchita dagli sfottò reciproci.

Visto che tutti si divertono a dare i voti ai giocatori, farò anch'io la mia classifica:

10 meritatissimo punteggio massimo per "breath of God" come è soprannominato qui lo spray magico in dotazione ai nostri. L'afflato divino cura i nostri (cam)peones, ma non giova alla nostra immagine. No, davvero. I telecronisti americani si fanno beffe dei nostri apertamente: "Ah, già rientrato. E passato tutto: guarda come corre". Ma i boati di disappunto da parte del pubblico quando uno dei miracolati rientra in campo si sente anche in Italia? Imbarazzante.

9 per lo splendido tocco di Zaccardo. Non scherzo. Se avesse fatto un gol così Ronaldinho, sarebbero tutti qui ad osannarlo, i ragazzini in cortile a provare ad imitarlo, la Nike a sfornare un altro spot. E invece, solo perchè si chiama Zaccardo e non è brasiliano, tutti giù a criticarlo. Ingiusti.

8 gli anni per cui manderei De Rossi in Siberia a sbollire gli ardenti pensieri. Anche se, in fondo, è già un passo avanti rispetto alla gara di sputi dello scorso mondiale. Magari nella prossima edizione riusciamo finalmente a far fuori un avversario, eh? Comunque, quando i nostri ospiti notavano sarcastici la "fragilità" dei nostri giocatori, almeno potevamo ribattere che, nonostante i mille falli subiti, nessuno di noi era uscito sanguinante. Rocciosi.

Voto 7 ai telecronisti della ESPN, che, evidentemente, di calcio non capiscono moltissimo, ma sanno fare di conto come nessun altro (sospetto si allenino col baseball, che, di fatto, è un esame di statistica mascherato da sport). E così hanno iniziato al 20mo minuto del primo tempo a fare simulazioni per capire in quali casi il team americano sarebbe riuscito a passare il turno. Con tanto di sovraimpressioni sullo schermo che bloccavano la visuale delle azioni. Matematico.

6, solo in virtù delle nuove leggi sulla privacy, ad ESPN, che ogni 10 minuti mandava in sovrapposizione la grafica per ricordare che quelli in blu sono gli italiani e quelli in bianco gli americani. Senza parole.

Voto 5 per i telecronisti della ESPN, sì di nuovo (poi si fa la media), che dopo l'espulsione del primo dei loro hanno iniziato a lamentare un arbitraggio scandaloso: "ha rovinato la partita, sbagliando in continuazione". CNN ci ricorda che nel 2003 lo stesso arbitro "awarded a penalty kick against the Americans in the 2003 Confederations Cup". Mmmh, dov'è che l'ho già sentita questa storia? Magari un giorno vi mandiamo Moggi, così imparate un po' come si fa, ok? Dilettanti.

4 le volte che Gilardino ha toccato palla e altrettante le volte in cui è stato chiamato Gilardiño dai soliti telecronisti. Sì, è un po' sparare sulla croce rossa, ma tant'è. Viva o Brasil!

3 come i tifosi americani ripresi sugli spalti: grassissimi, a petto nudo, con scritte le lettere "U', 'S', 'A' sui loro panzoni. Quand'è che giochiamo contro la Svezia?

2 le volte in cui l'Italia è stata definita una powerhouse del calcio mondiale. Ma dopo i primi 10 minuti non ci credevano più nemmeno quelli di ESPN. Creduloni.

1 come il numero di punti conquistati dagli Stati Uniti in partite di coppa del mondo disputate in Europa. Sì, gli americani vanno pazzi per la statistica.

Non vedo l'ora di riprendere i tornei di calcio intramural dell'università...

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