26 giugno 2007

fico

Il fico, anzi FICO, del titolo non è un caliente attore di Hollywood, ma, all'opposto, un freddo numero: il credit score assegnato ad ogni americano che possiede una linea di credito, vale a dire, una carta di credito, mutuo, prestito. Il numero è il risultato della combinazione di una serie di parametri (regolarità dei pagamenti, ammontare del debito, ecc.) e viene ricalcolato mensilmente sulla base dei dati raccolti da 3 compagnie di reporting (Equifax, Experian e TransUnion). Il numerino non solo viene usato dalle banche e compagnie delle carte di credito per decidere se, come e quanti soldi dare a prestito (con quali interessi, massimali, downpayment), ma viene anche consultato per decidere (non ci è chiaro quanto legalmente) se assumere una persona, se affittargli la casa, e così via.

Tutto semplice, allora: basta avere un buon FICO (pun intended :-)), no?

Peccato che gli americani abbiano un rapporto con le carte di credito totalmente diverso rispetto a quello cui siamo abituati noi. Qui non si paga il conto della carta di credito alla data di scadenza, ma ci si limita a fare un pagamento minimo (almeno il 2% della cifra dovuta). Sulla restante parte, le compagnie delle carte di credito applicano interessi al limite dell'usura (fino al 30%) e una serie di penali e balzelli degne di un feudo medievale. Il tutto garantito da un sistema completamente deregolamentato e da un sistema politico estremamente permeabile agli argomenti del grande business.

Le responsabilità dell'industria del credito (e la storia del suo sviluppo) sono state ben raccontate in un video di PBS, Secret history of the credit card. Rimarrebbe da esplorare la questione della responsabilità personale, ovvero di come così tanti americani spendano regolarmente ben al di sopra delle proprie possibilità, usando una moltitudine di carte di credito, pagando con le une gli interessi delle altre, e via dicendo, con l'effetto che, per molti, l'unica via d'uscita è quella, traumatica, della bancarotta personale. In un numero sorprendente di casi la spiegazione è quella del keep up with the Joneses: l'obbligo di tenere il passo coi vicini di casa (o con i propri desideri), avendo la macchina più grande e nuova, la moglie più ingioiellata, le vacanze più esotiche.

Ci abbiamo provato anche noi. Ma la giungla di fiori e piante che la vicina di sotto riesce a far crescere è decisamente fuori portata! Per fortuna l'investimento economico era stato limitato...

2 commenti:

  1. sotto kuesto aspetto gli americani sembrano dei facili polli da spennare

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  2. Anonimo23:37

    "Io non capisco la gente, che non ci piaccioni o FICHI, l'han detto persino gli antichi: "si ai FICHI e abbasso i melon!"

    B.

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