Un mese fa usciva nelle sale cinematografiche
Sicko, l'ultimo film di Michael Moore sulla difficile situazione del sistema sanitario americano, frammentato, costoso e basato sulle assicurazioni private.
Gli Stati Uniti sono l'unico paese industrializzato al mondo che non prevede assistenza sanitaria universale per tutti i suoi cittadini. Le altissime spese sanitarie, inoltre, sono la prima causa di bancarotta delle famiglie americane.
Un rapporto dell'Institute of medicine delle National Academies del 2002 non esita a definire indegna la situazione sanitaria "del paese che ha mandato il primo uomo sulla luna", nel quale non dovrebbe essere difficile "assicurarsi che tutti i bambini siano vaccinati, che gli infartuati ricevano i farmaci salvavita, che i diabetici vengano seguiti e che i malati terminali abbiano accesso alle terapie del dolore".
Più di un quarto dei bambini fra i 19 e i 35 mesi non vengono vaccinati, almeno 18 mila persone muoiono ogni anno per non avere ricevuto in tempo i farmaci che avrebbero potuto prevenire o curare un attacco di cuore e due diabetici su cinque vengono lasciati a loro stessi, perché i controlli di routine per tenere d'occhio questa malattia cronica non vengono eseguiti (dati dei Centres for Disease Control and Prevention). La fotografia che ne esce si concilia difficilmente con quella del paese più ricco e avanzato del mondo.
Le assicurazioni sanitarie private sono costose (sopratutto se si vuole una buona copertura), per questo motivo di solito vengono incluse come
benefit nel contratto di lavoro (se si ha almeno un contratto part-time)...
...se sei disoccupato o sei stato licenziato (o il tuo contratto non prevede l'assicurazione)... rimani senza copertura, e se non puoi permetterti di pagartene una, andrai a fare compagnia al più di un quarto degli americani, che non è assicurato e intasa l'unica assistenza a cui si ha diritto e cioè quella d'urgenza.
L'esperienza mia personale e delle persone attorno a me non può che confermare questi dati. Da disoccupata mi ero fatta una assicurazione da viaggiatrice, poco costosa che copriva solo le emergenze. Da quando lavoro all'Università, invece, ho una signora-assicurazione-sanitaria che comprende il servizio dentistico ed oculistico (cosa rara per la media delle assicurazioni). Il mio datore di lavoro paga per la mia
insurance $400 al mese, io collaboro con $20 a mese.
Bene allora, tutto pagato? No! Ogni volta che faccio una visita (di qualsiasi tipo) pago $15, ogni volta che devo andare al pronto soccorso pago $50, le spese dentistiche sono coperte al 80% (ciò vuol dire che una carie è costata 84 dollari a me e 110 alla mia assicurazione).
Ve beh, però, visto che tutti pagano, almeno le cose funzionano? Non molto, a dire il vero. Per un appuntamento con la dottoressa di base (necessario per poter poi essere inviati da qualsiasi specialista) ho chiamato il 2 agosto e andrò l'11 ottobre (sai, ci sono pochi medici a Santa Barbara, mi è stato detto), per il dentista ho telefonato il 1 luglio e l'appuntamento mi è stato dato per il 9 agosto.
Questo post dovrebbe essere lunghissimo per raccontarvi, per esempio, dello studente di dottorato che, finito il suo PhD, si trova momentaneamente senza assicurazione, con l'incubo di ammalarsi e non poter pagare le spese, oppure per raccontarvi dei 20 moduli-liberatorie-consensi informati che ho dovuto firmare prima di fare una visita dentistica (per evitare che poi denunci), oppure delle persone che non si curano perch´ costa troppo...
...ma alla fine vi dirò solo che oggi ho ricevuto un bigliettino, super elegante, scritto a mano dal mio dentista che mi ringraziava per averlo consigliato ad altri due amici...spero che la prossima volta mi valga almeno una riduzione dell'attesa!