30 dicembre 2008

Natale a New York

New York is an ugly city, a dirty city. Its climate is a scandal. Its politics are used to frighten children. Its traffic is madness. Its competition is murderous. But there is one thing about it — once you have lived in New York and it has become your home, no other place is good enough.

Non siamo rimasti abbastanza a lungo a New York da chiamarla casa, ma la settimana che abbiamo passato lì con le nostre famiglie ce l'ha resa decisamente più amichevole di quanto John Steinbeck la descrivesse.

Per i dettagli magari rimanderemo ad un altro post, per il momento ci accontentiamo di una manciata di ricordi:
  • la "banda" al completo a ricordo delle belle giornate passate tutti assieme


  • i posti e le viste preferite: il colpo d'occhio dalla cima del Rockefeller Center, perché, New York è verticalità; lo skyline notturno da Brooklyn, perché per vedere bene una cosa devi allontanartene; il Greenwich Village col suo essere quasi fuori dal tempo


  • Broadway per gli spettacoli teatrali (HairSpray, nel nostro caso), il Vanguard per il Jazz, e il MoMA per le altre arti


  • il cibo, tanto e buono: Fleur de Sel, Peter Luger e Penelope in testa a tutti


  • la neve e il vento (sì, Steinbeck sul clima aveva ragione)


3 commenti:

  1. Commento foto: splendida quella nottura (merito di Bea, dicono i beninformati), intensa quella mentre siete intenti a pappare (peccato per l'espressione da triglia di Adelio, per Giuseppe sparafleshato e per Francesca, un poco abbottonata).

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  2. Anonimo08:11

    due sole note:
    nella foto di gruppo mentre Maurizio veste di autoctono Bailo il figliolo già sfoggia acquisti North Face;
    nella foto a tavola mentre tutti appaiono quasi al meglio il nostro di cui sopra è ottenebrato dal cibo

    ...Gio è sempre un maestro nel cogliere il meglio!



    anonimo
    bevitore
    trentino.

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