27 aprile 2008

Catalina



Quando abbiamo ospiti è l'occasione anche per noi di esplorare posti nuovi e di fare qualcosa di divertente.
Questo week end io, Luisa e Giuseppe abbiamo seguito Marco sulla Santa Catalina Island, una delle Channel Islands ad un'ora di barca da Los Angeles. Marco ha fatto sub per tre giorni e noi abbiamo fatto i vacanzieri, complici una temperatura estiva e un'atmosfera molto rilassata.



Avalon, l'unico centro abitato dell'isola, è un paesino delizioso, che, fatte le dovute distinzioni, ci ha ricordato un po' Capri. Il resto dell'isola è una riserva naturale protetta, piena di piante e animali particolari. Oggi vivono sull'isola circa 400 bufali, i primi 10 erano stati abbandonati a Catalina dalla produzione di un film durante gli anni '50...poi si sono acclimatati e riprodotti.



Beh, in realtè non ho da scrivere molto perchè al di là di prendere il sole, mangiare e passeggiare, non abbiamo fatto molto altro, ma lasciarsi alle spalle il traffico e il caos di Los Angeles ed arrivare, in un'ora, in questo piccolo paradiso, è stata proprio una bella idea.

22 aprile 2008

The Windy City




Dopo un volo red eye da paura, venerdì mattina siamo arrivati a Chicago. Siamo stati ospiti per tre giorni di Maggie e Ken, due lontani parenti "americani" di Marco.




Chicago è bella, maestosa con i suoi grattacieli, pulita, moderna. Il tempo ci ha graziato con due giornate semi-primaverili (più caldo che in Italia dicevano Giuseppe e Luisa).



Bellissima anche la passeggiata lungo il Lago Michigan, così grande che sembra un mare.




L'ospitalità di Maggie e Ken è stata squisita, come i french toast, il bacon e i pancakes con cui ci hanno rifocillato ogni mattina, e le chiacchierate serali.



Un piacevole week end alternativo!

21 aprile 2008

back in SB

Tornati questa notte da Chigago. Città bellissima (seguiranno foto).
Domani si torna al lavoro.

Buona notte a tutti,

Francesca

16 aprile 2008

Cats

Ieri sera sono andata con la Fede a vedere Cats; due ore di canti, balli e musiche all'Arlington Theatre.

E` stato bello. Non avevo mai visto un musical dal vivo prima.
All'inizio non riuscivo a seguire bene la storia ma piano piano la musica, i colori, i movimenti mi hanno rapita e non riuscivo piu` a staccare gli occhi dal palco.
Memory e` stata emozionante



anche se la mia canzone preferita rimane quella d'apertura Jellicle songs for Jellicle cats



Inutile dirvi che e` tutto il giorno che vado in giro canticchiando!

Domani sera partiamo per Chicago per il week end e ritornermo indietro con i genitori di Marco. Delle elezioni non voglio parlare, sono in denial.

13 aprile 2008

visti da fuori

Da quando ci siamo abbonati al Los Angeles Times, le nostre domeniche mattine alternano telefonate su skype a letture di articoli, editorial e magazine vari. Confermiamo che il giornale, qui, è consegnato davanti alla porta (tirato con precisione metronomica e discreta violenza verso le 6:00 del mattino, come ho scoperto, con un certo spavento, in una mattinata d'insonnia) e, nell'edizione domenicale, pesa parecchi chili.

Questa mattina, il Times dedica all'Italia un lungo articolo da prima pagina che analizza il Paese alla vigilia delle elezioni. Il titolo—"Un'altra elezione amara per gli Italiani" e, più ammiccante nell'edizione online, "In Italia, il crimine paga e può portarti in Parlamento"— e una foto di Berlusconi in comizio al Colosseo non fanno presagire nulla di allegro.

L'articolo si sviluppa sostanzialmente attorno a due considerazioni.
Primo, l'Italia ha un evidente problema di classe dirigente, che non riesce a governare stabilmente, non sa creare ricambio al proprio interno, non vuole darsi regole (per esempio, per eliminare i condannati in Parlamento e veline in lista). L'articolo cita "La casta" e i numeri sui costi della politica, e presenta i personaggi di queste elezioni: Berlusconi è il 71enne tycoon che bada ai propri interessi personali; Veltroni l'ex comunista riciclatosi come moderato; Grillo il comico che scompagina il sistema e cerca di portare buon senso.

When they vote this weekend, Italians can choose among any number of convicted felons or the odd TV go-go dancer on the ballot. Not to mention the personal friends, relatives and, in one case, the physical therapist of party leaders putting together potential governments. Crime does not disqualify you from running for office in this country, nor are qualifications necessarily necessary.


Secondo, l'Italia ha un problema di spirito—per mancanza di un termine migliore: la gente è arrabbiata, ma non traduce queste sensazioni in volontà di cambiamento. È disillusa. È forse questo punto che più stupisce gli Americani, abituati a pensarci incasinati e poco rispettosi delle regole, ma allo stesso tempo ingegnosi e in grado di cavarsela sempre.

So instead the response is one of resignation, apathy and impotence: Italian voters feel they have no real choice and the government will not benefit them, and that in turn drives them further away from an activist role in democracy. A rotten ruling class with a vested interest in the status quo blocks any real reform.


Senz'altro, la realtà è più complessa e ha più sfaccettature di quante emergano in questo articolo. Però, a noi, da lontano, sembra che il Times su alcuni aspetti ci abbia azzeccato.

10 aprile 2008

Le elezioni.

Tra qualche giorni in Italia ci saranno le elezioni.

Il giorno delle elezioni è sempre stato un po’ speciale per me, sin da piccola.
Mi ricordo che si usciva la domenica mattina tutti insieme, si camminava fino alla nostra scuola elementare che mi sembrava così diversa senza bambini e con i banchi impilati sui corridoi. Mi ricordo che noi dovevamo aspettare fuori.

Poi tutto scorreva come in una domenica normale, fino alla sera.
Mi rivedo in soggiorno, con il mio papà e magari qualche amico di famiglia.
Ricordo un leggero stato di tensione nell’aria, la TV accesa e nessuno che ci diceva di andare a letto.
Mi ricordo come fosse ieri i numeri che apparivano sulla TV, una lista lunghissima di simboli e percentuali, pochissima grafica.
Mi ricordo che cominciavano i discorsi, le analisi, le dietrologie. Ognuno aveva una teoria su come sarebbe andata, perché, chi doveva essere soddisfatto e chi no. Ognuno poteva essere, quella sera, un esperto in materia.
Mi ricordo che facevo mille domande e mio papà mi spiegava con una gran pazienza tante cose sulla legge elettorale e come si dividevano i seggi in parlamento e le alleanze e lo scorporo.

Mi ricordo che non vincevamo mai. E allora io provavo a sommare tutte le percentuali dei partiti che non erano la DC e non capivo perché non potevano mettersi tutti insieme per batterla questa DC. Ero alle elementari e c’era ancora il pentapartito.

Alle elezioni comunali o provinciali era ancora più divertente perché ogni tanto si andava a seguire parte dei risultati in via Suffragio o al palazzo della Regione, e anche lí stavo come ipnotizzata davanti al maxischermo circondata da adulti che commentavano e discutevano. Mi sentivo grande!

Poi c’è stata tangentopoli, io sono cresciuta e i simboli e i numeri hanno cominciato ad assumere un po’ più di significato, senza perdere però il loro fascino.

La sera (o il pomeriggio) dei risultati è sempre rimasta un po’ magica. Di quasi tutte le elezioni saprei dire dov’ero e con chi, anche se i migliori ricordi sono quelli nel soggiorno di casa con i miei e qualche amico di famiglia invitato per l’occasione.

Lunedì mattina mi metterò la sveglia alle sei e di soppiatto accenderò il computer per vedere il primo exit poll, quello che magari non fornisce nessuna indicazione precisa, ma rompe la tensione nell’aria perché, finalmente, ci sono dei numeri su cui appoggiare le proprie discussioni. Poi farò una telefonata a casa per sentire cosa ne pensa il mio papà.

Ho già assoldato un gruppetto di italiani che, volenti o nolenti, saranno invitati a cena quella sera: a festeggiare, se sarà andata bene, a consolarci, se sarà andata male...e comunque a discutere, parlare, commentare...perché quella sera ognuno ha il diritto di essere l’esperto in materia e nessuno deve andare a letto presto.

08 aprile 2008

deadline!

Ho finito di fare il processing delle application degli studenti che verranno in scambio a settembre.
Questo significa che dopo due mesi di straordinari e lavoro nel week end, posso tornare ad arrivare a casa ad un'ora normale e scrivere qualche post sul blog abbandonato.
...fino al prossimo ciclo...

03 aprile 2008

The Allotment

Ho ripreso a dedicarmi all'orto. Questa volta con molta più dedizione della scorsa stagione.
Ci vado un paio di volte alla settimana, dopo il lavoro e ci lavoriamo ogni tanto nel week end.
Facendolo così con regolarità, è proprio bello.
I frutti di questa dedizione si fanno vedere, l'insalata è rigogliosa e le fragole cominciano a fare capolino.
Con pochissima umiltà ho pure piantato due rose, a detta di tutti un fiore difficilissimo e delicato...come si dice qui: "Let's reach for the stars!!!"...e speriamo in bene.
In realtà il mio obiettivo è quello di tenere la situazione sotto controllo aspettando che risbarchino da questa parte del mondo Luisa e Giuseppe...ripongo una smisurata fiducia nel loro pollici verdi, e ci sono sempre i cinesi da battere.