Grazie ai nonni "di servizio" a casa, a sei anni di distanza, ci siamo potuti tornare: stesso posto, stesso cantante, e quasi potremmo fare la stessa identica descrizione. È cambiato il gruppo di supporto - quest'anno i Fitz and the Tantrums, e siamo cambiati anche noi visto che l'idea che il concerto finisse alle 10 di sera, non ci sembrava più da pensionati, ma perfetto per andare a letto presto.
Ben Harper è sempre bravo ma coinvolge poco soprattutto in uno spazio molto vasto e dispersivo. Gli americani al concerto mangiano, bevono, chiacchierano, scrivono email e fanno foto coi loro smartphone, ma il concerto in sè se lo filano poco.
Grande sorpresa, un duetto con Jack Johnson e un pezzo quasi gospel cantato da Ben Harper da solo, senza musica e microfono: alcuni autoctoni, che capivano le parole, erano in lacrime.
1 anno fa
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