30 aprile 2007

Obsession

In America il cibo è un'ossessione.
Un'ossessione che si manifesta in forme diversissime, ma tutte, a loro modo peculiari.

La cucina è uno dei pochi campi in cui l'americano sente un potente (e giustificato) complesso d'inferiorità rispetto al resto del mondo. Per supplire a ciò proliferano i corsi di cucina e i libri che trattano "food e dintorni".
Ovviamente in questi settori delle librerie la cucina italiana la fa da padrona con una miriade di pubblicazioni. I più fastidiosi sono i libri di Giada de Laurentiis (la nipote di Dino) che occhieggia dalle copertine dei best-sellers "Everyday Italian", "Giada Family Dinners" e "Everyday Pasta"...i classici libri pieni di ricette fintamente facili e che comunque richiedono ingredienti che qui sono quasi introvabili.

Gli americani sono ingenuamente convinti che se sapessero cucinare all'italiana, la loro vita si trasformerebbe automaticamente in una vacanza in agriturismo toscano.

Il cibo però è anche il nemico-numero-uno di questo popolo sempre in guerra con la bilancia. Le pubblicità di prodotti dimagranti o di programmi dietetici sono numerosissimi. Questo ha condizionato anche la produzione di alimentari ed è difficile destreggiarsi tra: "low fat", "low carb", "sugar free", "calcium added", "fiber added", "no fat" ed etichette pienissime di informazioni.

L'americano medio ti sa dire il contenuto calorico di qualsiasi cibo tu stia per addentare...non mi spiego come ci siano ancora tanti obesi!

Qualche giorno fa ci è stata offerta, al lavoro, la possibilità di assistere ad una presentazione dal titolo "Snack Attack" su come imparare a controllare gli snack che si mangiano. Per quelli di voi che sanno l'inglese, la presentazione parla da sola:
It’s 4:00 pm, your stomach is rumbling! You reach into your desk drawer hoping to find something to satisfy your craving and suddenly you are surrounded by chocolate kisses and caramel squares. It’s a Snack Attack! Find out what to do when the urge to snack hits and how to fight back with healthy foods. Topics covered will include “power snacking”, personal snacking “weaknesses”, and a plan of action to start snacking the healthy way! You don’t want to miss this fun and informative presentation

Ironia della sorte la presentation era in pausa pranzo.

E comunque ce la stanno mettendo davvero tutta per cambiare i loro stili di vita...il pranzo-buffet-aziendale della settimana scorsa (pizza light, insalata, e spiedini di frutta) è stato giudicato il più healthy mai proposto...
...VOGLIO I TRAMEZZINI E LE TARTINE!!!!

28 aprile 2007

Bici

Mi ero ripromessa da qualche settimana di cominciare ad andare al lavoro in bici.
Mi mancava però un accessorio indispensabile: il cestino.
Volete mettere pedalare con la borsa pesantissima che pende sulla spalla?

Domenica scorsa il cestino è arrivato (grazie Marco) e con lui anche un indispensabile elmetto. Sì, lo so, non è il massimo dell'estetica ma dicono (Marco) che salvi la vita.

E così da una settimana pedalo allegramente fino al lavoro e ritorno.
Questo mi è valso non solo i complimenti dei colleghi, ma un biglietto scritto a mano dalle due caposquadra della gara aziendale di "Active for Life" che mi autorizzavano a guadagnare 10 punti bonus (non so se mi spiego) e mi chiedevano di mandare una mail "motivazionale" a tutti i colleghi per essere una fonte d'inspiration (ma vi pare?).

Punti a parte era tanto che non usavo la bici regolarmente e mi è piaciuto ricominciare.

24 aprile 2007

Exercise bulimia

Newsweek ci informa con un articolo dal tono allarmato che nei college americani si sta diffondendo la exercise bulimia: il bisogno compulsivo di workout, ovvero, passare almeno 2 ore al giorno faticando e sudando in palestra, mettendo a repentaglio vita sociale, carriera accademica e salute.

Se il dubbio vi avesse a questo punto colti, tranquilli: non siamo assolutamente stati contagiati da questa malattia. Tuttavia, sabato scorso abbiamo deciso di sfruttare l'abbonamento alla palestra dell'università, fatto in un momento infausto di entusiasmo salutista. Confermiamo, al di là di ogni ragionevole dubbio, l'esistenza del fenomeno. La ragazza asiatica che usava il tapis roulant (qui detto treadmill) accanto a me lo teneva pericolosamente inclinato al massimo, le mani saldamente aggrappate alla barra, e raggiungeva una velocità forsennata, che la obbligava a muovere avanti e indietro le gambe, senza quasi sollevarle dal rullo, in un movimento comicamente simile ad un acceleratissimo passo alternato, ben noto ai fondisti.

La vicina di Francesca non era degna di minori attenzioni. Mentre la Fra approcciava l'attrezzo (per la cronaca, l'ellittico), si toglieva lo zaino, estraeva il giornale da leggere durante l'esercizio, sceglieva il programma di allenamento (dal promettente nome "GLUTEAL 1"), la scatenata vicina, iPod fisso al braccio, sudatissima ma, come sempre avviene qui, con la faccia ancora fresca (doping?), aveva già bruciato 1000 calorie, percorso 5 miglia al massimo livello e massima resistenza. Sembra che questo non abbia in alcun modo avuto effetto emulativo sulla Francesca, che, a detta di numerosi testimoni, si sarebbe poi tranquillamente trasferita sul materassino degli addominali, dove è rimasta, sollevando ogni tanto una gamba, per non destare sospetti. Mentre io correvo le mie ultime miglia, la Fra si è trasferita sulla ciclette, Newsweek ben fisso sul manubrio, e ritmo da gita in ciclabile del lung'Adige. Pare che uno dei guardiani della palestra le abbia chiesto se poteva riposarsi sulla panchette invece che occupare un ambitissimo attrezzo...

Scherzi a parte, ci sembra un tipico processo di questo paese: dividere il mondo in cose che fanno bene e altre che fanno male, promuovere all'eccesso le prime e demonizzare le seconde, per poi accorgersi che le cose buone prese all'eccesso possono essere ugualmente pericolose. Basterebbe un sano equilibrio.

23 aprile 2007

VT


Immagine cortesia di http://www.vt.edu/tragedy/.

La settimana passata è stata dominata dalla tragedia di Virgina Tech. I fatti sono noti e purtroppo simili ad ormai tante (troppe) vicende simili: lo studente che impazzisce, si arma, e uccide compagni e professori. Si potrebbe parlare di tanti aspetti di questa vicenda: l'efferratezza (32 vittime), la fredda pianificazione, la delirante documentazione (il manifesto, come è stata definito qui) spedita ai media, la copertura dei fatti da parte dei media stessi (ore e ore al giorno di diretta, intervista alla nonna in Corea dell'assassino).

Ciò che colpisce noi sono in particolare due aspetti. In primo luogo, l'incidenza dei disturbi mentali, chiaramente fattore scatenante di questo e altri casi eccezionali, ma visibile anche, per fortuna in scala decisamente meno spettacolare, negli incontri on campus e in città. In secondo luogo, la mancanza (fino ad ora almeno) di un serio dibattito sul diritto al possesso di armi: garantito costituzionalmente e apparentemente ben controllato e limitato da norme a livello statale, ma che permette senza alcun problema di acquistare due pistole ad un ragazzino dichiarato mentally ill da un tribunale, più volte al centro di indagini di polizia e fonte di preoccupazioni per il corpo accademico dell'università.

Chiudiamo con le parole di una delle professoresse di Virginia Tech:
We will continue to invent the future through our blood and tears and through all our sadness ... We will prevail ...

17 aprile 2007

Costco



E` venuto il momento di parlarvi di Costco.

E` un mega-iper-supermercato/grande magazzino/ingrosso in cui andiamo ogni tanto.
Che sia più grande del normale lo si capisce subito dalle dimensioni dei carrelli che sono larghi una volta e mezzo quelli normali.

Ci si trova di tutto e a prezzi bassi ma, eh sì c'è un ma, in confezioni enormi.



Ed enormi qui vuol dire veramente grandi (invece che i mormali galloni di latte -3 litri e mezzo- qui vendono barilotti da 3 galloni...), vaschette con 20 ali di polli, la carta igienica in confezioni da 40 rotoli, 200 sacchetti dell'immondizie al colpo ecc...


Una volta Marco (nel suo passato da scapolo-in-california) ha comprato una confezione con una trentina di pannocchie surgelate che sono state un alimento fisso per un lungo periodo della sua permanenza qui.
A fianco ai prodotti tipici da supermercato, a Costco si trovano mobili, televisioni, pneumatici, vestiti ...ma c'è una cosa che non avevo mai visto.
Vicino all'uscita, a fianco all'espositore degli infissi, balconi, e tende da esterno, fanno bella mostra di se` delle bare. Si`, proprio delle bare, bianche, rosa o azzurre, con completino da interno coordinato e cuscino da scegliere tra due o tre diversi tipi...chissa` mai che ti trovi impreparato!