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Ore 9am. Starbucks di Goleta (ebbene, sì, qualche volta cediamo al
demonio consumistico). Obiettivo: prendere un "caffe latte": una specie di cappuccino con tanto caffè e poca schiuma. Prezzo: lasciamo perdere...
Starbucks: Hi. How's it going today?
Marco: Great. How are you?
(ovviamente né a me né alla solerte dipendente Starbucks interessa un granché la salute dell'altro, ma qui si usa così. Dopo un po' di esperimenti, abbiamo scoperto che la risposta "great" li scompiglia un po' per cui la usiamo con maggiore soddisfazione)
S: Awesome. What can I do for you today?
(Ma per esempio, stare zitta un attimo e lasciarmi ordinare il mio caffe latte)
M: I get a
caffelatte.
(Smarrimento della starbucksiana. Ok, riproviamo.)
M: I get a
cafiladi.
(Sempre più smarrita. Si sarà dimenticata cos'hanno disponibile? Ultimo tentativo)
M: A
cafilatte.
(No. Ok, passiamo ad altre forme di comunicazione)
M: The third from the top!
(Sorriso. Guarda il tabellone del menu. Ce l'abbiamo fatta)
S: Oh,
cafeladi(E io che ho detto? Inutile dire che la pronuncia corretta varia da Starbucks a Starbucks.)
(Ma ora si vendica)
S: Which size?
(Prima domanda. Questa è facile: non si usano
galloni, basta dire grande o piccolo)
M: Small, thanks.
S: Is that for here or to go?
(Seconda. E che differenza fa: è solo un caffè e comunque me lo date in bicchieri di carta)
M: To go
S: Would you like chocolate on it?
(Terzo. E no, altrimenti avrei preso il moca-chocolate-latte, ma mi spaventa il nome, quarto dal fondo, in ogni caso)
M: No, thanks
(Il caffè, please, dammi il caffè)
S: What is your name?
(E quattro)
M: Marco
(Pronunciato ben scandito. Ma, che ti interessa poi, scusa?)
S: Ah, Mark
(Quasi, ma lasciamo stare. Qualsiasi cosa, Bob, Jack, Rob, Steve, scegli tu, ma dammi il caffè)
S: Is that all for you today?
(Sì, vorrei prendere anche un croissant, ma tra un'ora ho un meeting)
Locale vuoto. Lascio la cassa. A mani vuote. E mi siedo in paziente attesa.
20 secondi dopo. Esce un'altra Starbucksiana. Sempre tutto vuoto.
S: Mark (forte)
Mi guardo intorno. Nessuno.
M: That's me (ovviamente)
S (passandomi il bicchiere con scritto sopra il nome): Have a wonderful day
M: Ah come inizio, non c'è male...
Quando gli ordini li prende la Fra, tutto prosegue come sopra. Unica variazione:
S: What is your name?
(E quattro)
M: Francesca
S: What a cute name
(nel classico tono californiano)
Il risultato? Nella foto!