29 ottobre 2008

Pottery

Come ha commentato un mio amico al telefono l'altro giorno: "Ghost ci ha fregato tutti".
E infatti la facilità con cui Demi Moore plasmava l'immenso vaso di terracotta sulle note dalla smelensa Unchained Melody, è del tutto finzione e per nulla realtà.

Lo dico per esperienza!

Sono 4 settimane che tutti i lunedì dalle sette alle nove vado al corso di ceramica. Beh, più che un corso lo potrei definire un laboratorio visto che il maestro ci ha spiegato due tecniche la prima lezione, come usare lo smalto la seconda e poi più nulla. Se ne sta là lavora e risponde se sollecitato.

In fondo va bene così.

I risultati...beh lasciatemi premettere che:

Usare il tornio (qui chiamato più semplicemente “routa”) è un casino. Primo ci vuole una gran forza, soprattutto nella prima fase, quella in cui bisogna pigiare e centrare la creta prima di poter farci il buco e poi plasmare l’oggetto in questione. Secondo, ammesso che il primo passo riesca, bisogna poi stare attenti a non tirare o spingere troppo, che non diventi troppo sottile, che rimanga centrato, che non cominci a dondolare. Il dondolio è l’inizio della fine visto che il livello successivo e l’ammosciamento totale.

Tralasciando tutti i piccoli passaggi intermezzi (in cui la possibilità che l’oggetto si deformi in qualche senso sono enormi), bisogna poi smaltare il vaso.

Anche quello è insidioso perchè i colori si vedono solo dopo cotto e quindi bisogna andare un po’ a naso.

Se non si vuole usare la ruota si può anche lavorare a mano però anche lì, insomma, ci vuole esperienza.

A me piace, mi rilassa, la creta ha una bella consistenza. Un po’ sto anche migliorando, Lunedì ho portato a casa i miei primi lavori (tra cottura e smaltatura ci vuole un po’ prima che siano pronti) e, sebbene non siano perfetti, mi riempie di soddisfazione pensare che sono usciti dalle mie manine!



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