28 febbraio 2009

TOGA TOGA...

uffa, dovevo andare al mio primo toga party americano e mi sono beccata l'influenza (spero lampo). Avevo fatto un sacco di ricerche su come assemblare una toga e la corona di alloro, i calzari...
...Marco, che odia travestirsi, ha trovano una buona scusa per andare alla festa vestito normale...eh, sapete, la Fra è non sta bene, mi fermo poco...

Sabato sera casalingo, speriamo in qualche reality trash alla tv.

27 febbraio 2009

Le banche

Il dibattito di questi tempi sulle banche americane (salviamole! nazionalizziamole! lasciamole al loro destino!) è ben rappresentato da queste due vignette di Matt Davies.

La prima, Say ahh,è un'immagine spesso richiamata dai conservatori, che amano ripetere con Jefferson (o Paine) That government is best which governs least. L'assunto è che il governo sia sinonimo di inefficienza e spreco, che strangola il sano e libero spirito imprenditoriale privato. Chissà come mai, ma di questi tempi quando sono gli economisti a dirlo, mi torna in mente quel personaggio di Pangloss.



La seconda, Bank deposits, reppresenta bene una posizione più pragmatica, meno ideologica, di chi osserva che quella classe dirigente che lamenta un possible, futuro mismanagement pubblico è proprio quella che è responsabile del disastro presente.



Insomma, pubblico o privato? Bailout o libero mercato?

25 febbraio 2009

Carnevale



Un gruppo di amiche donne italiane...

tante mani che impastano, infarinano, tirano e friggono...

chiacchiere, risate, discorsi...

tornare a casa a mezzanotte felice di aver festeggiato il carnevale e di aver scoperto che grostoli, frappe, chiacchiere, cenci e bugie sono la stessa cosa...

...e che comunque si chiamino sono buonissimi!

23 febbraio 2009

Sci... paradisiaco

Siamo (finalmente!) andati a sciare. Stefano e Rachel, infatti, ci hanno portato a Lake Tahoe (3 ore da San Francisco, sul confine col Nevada) per un fine settimana sulla neve. Per un giorno e mezzo abbiamo fatto su e giù per le piste del resort Heavenly, noncuranti, la domenica, della pioggia e del vento...



L'aspetto più caratteristico di Tahoe è il grande lago attorno a cui si stagliano le montagne. Dall'alto (si arriva oltre 3000 metri), sembra che le piste terminino nello specchio blu e grigio del lago. Per dare un'idea ai trentini, è un po' come sciare in Bondone con la valle dell'Adige riempita d'acqua. Ok, quasi. Ma rende l'idea.



Alcune considerazioni sciistiche. Le piste sono molto meno curate che da noi. Le nere, in particolari, non sono battute. Di conseguenza, si formano delle gran gobbe (qui si chiamano moguls) che rendono ancora più divertente e faticosa la discesa. Specialmente, l'ultima, terribile, the face, fatta a fine giornata, con le gambe già provate...

Il noleggio dell'attrezzatura è a livelli di efficienza degni di Ford: ci si registra a dei computer, ci si muovo al punto di prova degli scarponi, via poi alla sala degli sci, e infine bastoni e pagamento. Tutto veloce e registrato con codici a barre. Bello.

Gli impianti di risalita invece sono piuttosto antiquati. Le seggiovie non hanno il poggia sci e si sta con le gambe a sbalzo nel vuoto. Scordatevi il vetro para vento. Il biglietto viene controllato (a mano!) solo alla base e poi si gira liberamente (a meno di controlli a sorpresa). Non sarebbe male, peccato però che impedisca, per esempio, di poter acquistare le classiche 3-ore anziché il giornaliero.



Evviva sciare!

18 febbraio 2009

Un angolo di cielo puo` essere rotondo?

Simona ce ne aveva portato un pacchetto a gennaio, tornata dall'Italia.
Per una settimana avevano rallegrato le nostre colazioni.
Poi sono finiti.
Ma non riuscivamo a rassegnarci a farne senza.
Grazie a google abbiamo trovato un sito, ordinati, e ieri sono arrivati.



Fede e Abe
, ne abbiamo presi anche per voi!

16 febbraio 2009

LA and the Studios


Io e Jenny avevamo organizzato tutto nei minimi dettagli. Ai nostri significant others Marco e Wil è bastato presentarsi alla partenza (lasciando a casa i rispettivi computer), venerdì sera destinazione Los Angeles.

Il programma era ambizioso: sabato visita agli Universal Studios e cena di San Valentino in un ristorante cubano, domenica puntata a Santa Monica per un taglio di capelli, pranzo, e visita alla Getty Villa.

Tutto è andato alla perfezione, e il week end è stato davvero divertente.

Gli Studios sono un parco tipo mini-Gardaland a tema Cinema, costruito a fianco dei veri Studios della Universal Pictures dove si girano film e serie TV.
Tutte le attrazioni che abbiamo fatto sono state divertenti, dal tour dei set cinematografici (Lo Squalo, Casalinghe Disperate, Psycho, ecc...), alle montagne russe dei Simpson, del Ritorno della Mummia e di Jurassic Park.
Divertententissimo Shrek in 4D, un po' meno Terminator. E` stato un po' come tornare bambini.

Per fortuna c'era poca gente e code molte brevi.

Interessante anche lo spettacolo sugli effetti speciali pirotecnici (in pratica una casa mandata a fuoco sotto i nostri occhi), e lo show di Waterworld, con tuffi spettacolari ed esibizioni di moto d'acqua.

Per cena di hanno raggiunti due amici di Jenny e Wil e ho assaggiato per la prima volta la cucina cubana. L'ho trovata speziata e buona, forse merito anche del Mojito che ci ho bevuto insieme. Dopo una breve puntata in un locale di Culver City tutto addobbato a tema San Valentino, siamo tornati in albergo e crollati dal sonno.

Domenica, dopo la colazione a Santa Monica, io e Jenny siamo andate al salone Object a tagliarci (quanto siamo cool a tagliarci i capelli a LA?!) i capelli mentre i boys passeggiavano per la Santa Monica promenade. Poi pranzo al volo e visita alla Getty Villa a Malibu, la sezione del Getty che espone resti Etruschi, Greci e Romani.
La vista di vasi etruschi, busti romani,statue greche ha riportato me e Marco agli anni del liceo. E` stato curioso notare come pezzi d'arte per noi cosi` famigliari rappresentassero invece una rarità curiosa per i nostri compagni di viaggio.

Oggi è President Day, vacanza e diluvia. Giornata da film e divano!
Qui sotto altre foto:

Foto di gruppo con gli occhiali 3D


La macchina di Ritorno al Futuro


Il set di Casalinghe Disperate


Quello di Psycho


Fred e Wilma


Il giardino della Getty Villa

11 febbraio 2009

Girls Night Out

Ho detto di sì ancora prima che le colleghe finissero la domanda: "Francesca, vorresti venire con noi una sera di questo mese in un centro beness ..." - "SÌ!!!!"

E così è arrivata la serata delle "girls out". Oggi al lavoro ci incontravamo per i corridoi scambiandoci delle espressioni complici, come persone che condividono un importante segreto.

Alle cinque siamo tutte schizzate a casa a metterci in abiti comodi e alle cinque e tre quarti eravamo alla spa "le reve" (il sogno, in francese). Ci aspettavano 8 flute di spumante, ferrero rocher e il centro benessere, con la sua musica new age e profumi di olii essenziali, tutto per noi.
Dopo una mezz’oretta di chiacchiere ci siamo divise nelle salette per i trattamenti.

Io, che di solito vado nei centri benessere una volta ogni 2 anni, avevo deciso di viziarmi prenotando un trattamento: Mind and Body Facial

Experience aromatherapy, deep cleansing, the most amazing stone massage and the healing properties of organic herbs and essential oils. Warm stones will be placed on the seven chakras to balance and restore your mind and body. Your hands and feet will be bathed in warm paraffin while a series of organic masks are applied leaving your skin and body radiant and renewed.

Che dire… le rocce calde sui 7 punti chakra non è che mi abbiano sconvolto (anche perchè la ragazza sembrava un po’ improvvisare sul significato dei vari punti e colori ad essi collegati), ma tutto il resto, la pulizia del viso, le maschere, il massaggio con le pietre e il bagno di paraffina alle mani e piedi...semplicemente stupendo.
Dopo circa un’ora e mezza siamo tutte riemerse dalle nostre stanzette con i visi rilassati e la promessa di ripetere l’esperienza almeno due volte l’anno.

Il mio nuovo motto è: We should not forget to pamper ourselves!

08 febbraio 2009

La parola della settimana: furlough

La parola della settimana è furlough. Per una volta, l'origine è nordica e combina le parole fuori e lasciare. Ultimamente è diventata comune nel senso in cui è usata negli uffici di gestione del personale: l'aspettativa. O meglio, la cassa integrazione in salsa americana: stai a casa, non pagato, ben s'intende, per alcuni giorni lavorativi. Meglio che perdere il posto di lavoro, no?

In California, Schwarzenegger l'ha imposta ai dipendenti statali. Due venerdì al mese, come estrema ratio per provare a contenere un buco di bilancio da una 40ina di miliardi di dollari, che aumenta di conteggio in conteggio. Il taglio degli stipendi (10% in media) non farà contenti gli statali, che però se la passano meno peggio degli oltre 250,000 che hanno perso il posto nel settore privato nell'anno passato (e, a livello nazionale, i dati di gennaio sono stati terribili).

Intanto si spera su due fronti. Che a Sacramento, democratici e repubblicani superino le differenze ideologiche ("più tasse! meno spese!") per raggiungere i due terzi dei voti necessari per approvare il nuovo bilancio. E che a Washington Obama distribuisca qualche punto percentuale dello stimulus agli stati bisognosi.