17 aprile 2006

Soccer

Questa sera, prima partita del secondo torneo di soccer (sì, ci riproviamo): agevole vittoria per 3-0 e numerose occasione gettate al vento. Il risultato è il frutto di una bella azione e di due scenette degne del migliore Mai dir goal. Primo: azione confusa (stavo per dire concitata, ma confusa è più appropriato) in area loro, rinvio a spazzare di uno dei loro addosso al nostro attaccante e palla che rotola in rete, lentissima. Gli avversari? Paralizzati. Sembrava di vedere Mediterraneo: la partita in spiaggia, l'aereo che compare all'orizzonte, tutti a guardarlo, e Abatantuono che scarta tutti e segna. Il secondo, un classico: palla sulla riga del fuori (o forse fuori), di nuovo, difesa completamente immobilizzata, l'arbitro che non fischia, il nostro attaccante che insacca. Imbarazzante.

Il tutto, a ben pensare, è però perfettamente adeguato al contesto di stranezza di questo torneo: campo larghissimo; 2 arbitri, uno per metà campo, uno più scarso dell'altro che pretendono, però di saperne di fuorigioco; scivolate vietate; 7 giocatori in campo più il portiere; tattica degna della migliore squadra di pulcini dell'oratorio: tutti addosso alla palla e possibilmente in attacco, oh, c'è da tornare in difesa ma sono troppo stanco e me ne rimango su, magari ci scappa il contropiede. Siccome era la partita iniziale, ci siamo pure sorbiti il briefing del capo arbitro sul fatto che il torneo "is all about the 3 Fs (e qui tutti hanno pensato male): fun, friendship and" e mi sono perso la terza cosa. Ma ho come l'impressione che non fosse "vincere".

Comunque, mercoledì proverò anche l'ebrezza del torneo di calcetto. Si vocifera che non esista il fuori ma si possa giocare di sponda col muro!

Ah, il soccer. Speriamo che i socceristi non si vendichino ai mondiali...

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