1 anno fa
23 giugno 2010
20 giugno 2010
Mundial
Visto che calcisticamente non c'è molto da commentare, se non che non valeva la pensa svegliarsi all'alba, ci concentriamo sugli spassosi commenti dei telecronisti messicani (tutti da leggersi con accento spagnolo):
Speriamo il Brazile ci regali spettacolo!
- Un soprannome per tutti: c'è el cocodrilo zambrota, el cavalier de rosi, marchisio el cobra
- L'arbitro: non tiene personalidad. Sono seguiti numerosi commenti sul fatto che è guatemalteco e si sa, pur senza nulla togliere al Guatemala, en Guatemala tienen un futbol de categoria inferiore.
- Il match: la Nueva Zelanda està jugando un catenaccio oceanico; que pasa Francia, que pasa Inglaterra; que pasa Espana, que pasa Italia! El futobol esta loco esto mudial!
Speriamo il Brazile ci regali spettacolo!
19 giugno 2010
Equilibri
LA FORTUNA E`:
- poter andare a LA con una cara amica
- fare un acquisto inatteso
- provare del cibo nuovo (tanto)
- tagliarsi i capelli
- tornare a nord facendo la 1 e chiacchierando senza sosta
LA SFIGA E`:
- aver scoperto il negozio dell'acquisto poche settimane prima di partire
- la nostra macchina che ci lascia per strada a fine giornata
- il meccanico scontroso
- l'autobus piu` lento del mondo
- sperare di riparare la serata con un dvd divertente e accorgersi che e` blu ray, lui, tu, no.
Ora a letto che domani qui l'Italia gioca alle sette del mattino!!!
- poter andare a LA con una cara amica
- fare un acquisto inatteso
- provare del cibo nuovo (tanto)
- tagliarsi i capelli
- tornare a nord facendo la 1 e chiacchierando senza sosta
LA SFIGA E`:
- aver scoperto il negozio dell'acquisto poche settimane prima di partire
- la nostra macchina che ci lascia per strada a fine giornata
- il meccanico scontroso
- l'autobus piu` lento del mondo
- sperare di riparare la serata con un dvd divertente e accorgersi che e` blu ray, lui, tu, no.
Ora a letto che domani qui l'Italia gioca alle sette del mattino!!!
17 giugno 2010
home!
Era un po' che non passavo una mattina infrasettimanale a casa, dai primi tempi in California.
Ho ri-realizzato che il mio appartamento mi piace molto. L'abbiamo fatto prorpio carino e sto cercado di confinare il casino in una stanza così da godermelo ancora un po' in questi giorni.
Ho ri-realizzato che il mio appartamento mi piace molto. L'abbiamo fatto prorpio carino e sto cercado di confinare il casino in una stanza così da godermelo ancora un po' in questi giorni.
16 giugno 2010
For sale!
E` mesi che penso di scrivere questo post sul riuso in America. La giornata di oggi mi ha dato lo spunto.
Mi sembra che in America sia molto più facile disfarsi delle cose accumulate.
Ci sono yard or moving sale che si organizzano nel giardino di casa in cui puoi vendere cose che non usi più. Ci sono una miriade di siti per annunci di cose usate a prezzi concorrenziali. Ci sono i thrift store, negozi in cui porti cose che vuoi donare. Questi negozi lavano i vestiti, mettono insieme i servizi di piatti e bicchieri, dividono gli oggetti per categorie e li rivendono a prezzi veramente bassi. Il profitto di solito va a una no-profit che gestisce il negozio. Gli avventori non sono solo i poveri o immigrati, ma anche studenti, famiglie, noi in cerca di qualcosa di particolare o a buon mercato. Tutti ne traggono vantaggio, chi si libera degli oggetti, chi li ricompra a prezzi buoni e la no-profit che si autofinanzia. Lo so, gli americani comprano molto piu` di noi e forse se comprassero meno non ci sarebbe bisogno di tutti questi mezzi per svuotare le case, ma trovo che sia bello il ricircolo delle cose.
In Italia e` difficile dare via, quasi impensabile vendere e spesso si finisce per buttare.
Beh, ieri abbiamo mandato una mail ad amici e conoscenti con gli oggetti piu` grandi che vendiamo e questa mattina avevamo gia` sistemato meta` casa. Da un lato siamo sollevati che la cosa avvenga cosi` in fretta; all'altro non ce lo aspettavamo e ora dobbiamo darci sotto a svuotare librerie e sopportare (soprattutto io) di vivere per un mesetto nel casino. Quest'ultima cosa non sara` facile per me, ma, anche in questo caso, un respiro e via...(mhmmm...e` il secondo post che finisco cosi`...e` il periodo...)
Mi sembra che in America sia molto più facile disfarsi delle cose accumulate.
Ci sono yard or moving sale che si organizzano nel giardino di casa in cui puoi vendere cose che non usi più. Ci sono una miriade di siti per annunci di cose usate a prezzi concorrenziali. Ci sono i thrift store, negozi in cui porti cose che vuoi donare. Questi negozi lavano i vestiti, mettono insieme i servizi di piatti e bicchieri, dividono gli oggetti per categorie e li rivendono a prezzi veramente bassi. Il profitto di solito va a una no-profit che gestisce il negozio. Gli avventori non sono solo i poveri o immigrati, ma anche studenti, famiglie, noi in cerca di qualcosa di particolare o a buon mercato. Tutti ne traggono vantaggio, chi si libera degli oggetti, chi li ricompra a prezzi buoni e la no-profit che si autofinanzia. Lo so, gli americani comprano molto piu` di noi e forse se comprassero meno non ci sarebbe bisogno di tutti questi mezzi per svuotare le case, ma trovo che sia bello il ricircolo delle cose.
In Italia e` difficile dare via, quasi impensabile vendere e spesso si finisce per buttare.
Beh, ieri abbiamo mandato una mail ad amici e conoscenti con gli oggetti piu` grandi che vendiamo e questa mattina avevamo gia` sistemato meta` casa. Da un lato siamo sollevati che la cosa avvenga cosi` in fretta; all'altro non ce lo aspettavamo e ora dobbiamo darci sotto a svuotare librerie e sopportare (soprattutto io) di vivere per un mesetto nel casino. Quest'ultima cosa non sara` facile per me, ma, anche in questo caso, un respiro e via...(mhmmm...e` il secondo post che finisco cosi`...e` il periodo...)
13 giugno 2010
Celebration week end!
IERI
Abbiamo fatto un festone.
Giovanni ci ha prestato la casa nuova (vuota), io e Marco abbiamo cucinato, allestito e ballato e festeggiato fino a tarda notte con tutti i nostri amici, colleghi, compagni di avventura americana.
Abbiamo invitato tutti, ma proprio tutti. E praticamente tutti sono venuti.
Tra chi si e` fermato solo per un saluto e chi non se ne andava più, abbiamo contato circa 80 persone.
Sono stata felicissima.
Marco dice che sono una party girl, ed è vero, ma soprattutto amo stare in mezzo alla gente e essere riuscita a crearmi amicizie qui è stata una delle cose più belle della California. Persone che rimarranno parte della mia vita perchè adesso un oceano di mezzo non fa più così: paura. Le amicizie si possono coltivare in mille modi e partire non vuol dire per forza perdersi.
OGGI
Commencement ceremony.
E` ufficiale!
Abbiamo fatto un festone.
Giovanni ci ha prestato la casa nuova (vuota), io e Marco abbiamo cucinato, allestito e ballato e festeggiato fino a tarda notte con tutti i nostri amici, colleghi, compagni di avventura americana.
Abbiamo invitato tutti, ma proprio tutti. E praticamente tutti sono venuti.
Tra chi si e` fermato solo per un saluto e chi non se ne andava più, abbiamo contato circa 80 persone.
Sono stata felicissima.
Marco dice che sono una party girl, ed è vero, ma soprattutto amo stare in mezzo alla gente e essere riuscita a crearmi amicizie qui è stata una delle cose più belle della California. Persone che rimarranno parte della mia vita perchè adesso un oceano di mezzo non fa più così: paura. Le amicizie si possono coltivare in mille modi e partire non vuol dire per forza perdersi.
OGGI
Commencement ceremony.
E` ufficiale!
10 giugno 2010
Last day of work
E` arrivato...ieri.
Desiderato, auspicato, temuto, rimandato:l'ultimo giorno di lavoro.
Dopo più di tre anni, l'effetto è strano.
Mi ricordo la mia prima job interview e le frasi imparate a memoria. Mi ricordo quando non volevo usare il telefono (per paura di non farmi capire e capire) ma solo scrivere email. Mi ricordo quando tutto era nuovo e strano, e come poi tutto è diventato quotidiano e famigliare. Il lavoro, ma anche le persone, gli spazi, le abitudini.
Non voglio fare il conto delle ore che ho passato lì dentro ma mi piace pensare che ho aiutato più di 5000 studenti a organizzare il loro periodo di studio all'estero. Ho imparato i sistemi educativi di 30 paesi, ho studiato come decifrare i loro voti, ho assimilato tutto il possibile sull'Università americana.
Ho dovuto lavorare in team e con le mie colleghe mi sono trovata generalmente bene.
Ho dovuto capire in fretta come relazionarmi alle diverse culture, ed ho scoperto che molti pregiudizi o luoghi comuni hanno un fondo di verità ma che è bello trovare comunque un linguaggio comune.
Ora che sono andata mi vengono in mente solo le cose belle, ma ci sono anche stati momento di fatica, di noia, di litigi e frustrazioni e le mille volte che guardando fuori il cielo azzurro e il sole, pensavo che avrei voluto un sacco lavorare come giardiniere.
Ieri sono stata forte tutto il giorno fino alla fine, quando mi sono voltata per controllare di non aver lasciato nulla, e vedere il mio cube vuoto mi ha fatto pensare: "ci siamo", domani non torno. Allora mi sono scese due lacrime, le ho ributtate indietro e sono andata avanti.
Desiderato, auspicato, temuto, rimandato:l'ultimo giorno di lavoro.
Dopo più di tre anni, l'effetto è strano.
Mi ricordo la mia prima job interview e le frasi imparate a memoria. Mi ricordo quando non volevo usare il telefono (per paura di non farmi capire e capire) ma solo scrivere email. Mi ricordo quando tutto era nuovo e strano, e come poi tutto è diventato quotidiano e famigliare. Il lavoro, ma anche le persone, gli spazi, le abitudini.
Non voglio fare il conto delle ore che ho passato lì dentro ma mi piace pensare che ho aiutato più di 5000 studenti a organizzare il loro periodo di studio all'estero. Ho imparato i sistemi educativi di 30 paesi, ho studiato come decifrare i loro voti, ho assimilato tutto il possibile sull'Università americana.
Ho dovuto lavorare in team e con le mie colleghe mi sono trovata generalmente bene.
Ho dovuto capire in fretta come relazionarmi alle diverse culture, ed ho scoperto che molti pregiudizi o luoghi comuni hanno un fondo di verità ma che è bello trovare comunque un linguaggio comune.
Ora che sono andata mi vengono in mente solo le cose belle, ma ci sono anche stati momento di fatica, di noia, di litigi e frustrazioni e le mille volte che guardando fuori il cielo azzurro e il sole, pensavo che avrei voluto un sacco lavorare come giardiniere.
Ieri sono stata forte tutto il giorno fino alla fine, quando mi sono voltata per controllare di non aver lasciato nulla, e vedere il mio cube vuoto mi ha fatto pensare: "ci siamo", domani non torno. Allora mi sono scese due lacrime, le ho ributtate indietro e sono andata avanti.
06 giugno 2010
Who are they ?!
Compleanno di Marco cena in un ristorantino di Santa Barbara.
Ordiamo il menu` degustazione: tre portate con abbinamento vini.
Due signore si siedono al tavolo accanto al nostro mentre noi iniziamo gli antipasti.
Arriva il cameriere con due tipi di vino e ce la racconta un po' su.
(le signore occhieggiano curiose)
A meta` di ogni piatto ce lo scambiamo cosi` da assaggiare tutto.
(le signore ci guardano sempre piu` perplesse)
Mentre noi assaporiamo l'antipasto le signore mangiano il primo.
A noi arriva la seconda portata: vino e scambio di piatto a meta` porzione.
Le signore finiscono il dolce e conitnuano a fissarci curiose
Mentre le signore pagano a noi arriva la terza corposa portata di carne, e altri due bicchieri di vino.
A quel punto le occhiate non si trattengono piu` e diventano quasi imbarazzanti.
Una delle due guarda l'altra e con l'espressione di chi ha capito tutto sussurra in tono convinto: "food critics"
Ma basta ordinare tre portate, parlare una lingua esotica, e stare al tavolo per piu` di un'ora per essere etichettati subito come critici gastronomici, o sara` che finalmente, dopo corsi su corsi di wine tasting, abbiamo finalmente appreso le "mosse" giuste?
Mi sono trattenuta dal dire: "semplici italiani che festeggiano un compleanno!"
Ordiamo il menu` degustazione: tre portate con abbinamento vini.
Due signore si siedono al tavolo accanto al nostro mentre noi iniziamo gli antipasti.
Arriva il cameriere con due tipi di vino e ce la racconta un po' su.
(le signore occhieggiano curiose)
A meta` di ogni piatto ce lo scambiamo cosi` da assaggiare tutto.
(le signore ci guardano sempre piu` perplesse)
Mentre noi assaporiamo l'antipasto le signore mangiano il primo.
A noi arriva la seconda portata: vino e scambio di piatto a meta` porzione.
Le signore finiscono il dolce e conitnuano a fissarci curiose
Mentre le signore pagano a noi arriva la terza corposa portata di carne, e altri due bicchieri di vino.
A quel punto le occhiate non si trattengono piu` e diventano quasi imbarazzanti.
Una delle due guarda l'altra e con l'espressione di chi ha capito tutto sussurra in tono convinto: "food critics"
Ma basta ordinare tre portate, parlare una lingua esotica, e stare al tavolo per piu` di un'ora per essere etichettati subito come critici gastronomici, o sara` che finalmente, dopo corsi su corsi di wine tasting, abbiamo finalmente appreso le "mosse" giuste?
Mi sono trattenuta dal dire: "semplici italiani che festeggiano un compleanno!"
05 giugno 2010
Sex and the city 2...palle!
Pomeriggio al cinema con Adrienne.
Delusione su tutta la linea, lungo, noioso, non succede nulla. Non posso fare altro che unirmi al coro di critiche. Come dice la critica del LA Times "If only they'd called it "Almost No Sex and Very Little City," at least we would know what we were in for with " Sex and the City 2."
A me il primo non era dispiaciuto, per fortuna mi rimane il cofanetto!
Delusione su tutta la linea, lungo, noioso, non succede nulla. Non posso fare altro che unirmi al coro di critiche. Come dice la critica del LA Times "If only they'd called it "Almost No Sex and Very Little City," at least we would know what we were in for with " Sex and the City 2."
A me il primo non era dispiaciuto, per fortuna mi rimane il cofanetto!
02 giugno 2010
Buon compleanno!
So che non apprezzi le smancerie sul blog...
...allora un sobrio TANTI AUGURI!
No wise man ever wished to be younger!
...allora un sobrio TANTI AUGURI!
No wise man ever wished to be younger!
Iscriviti a:
Post (Atom)