ci sono giornate un po' cosi`, che fuori piove e che ti svegli con una brutta notizia.
Di quelle che si aspettavano ma che sempre fanno stare male. Un nonno che se n'e` andato, tranquillamente nella notte.
E passi la mattina un po' frastornata a cercare un volo per tornare e a cancellare le prenotazioni per la gita a Londra del week end programmata con mamma e Bea.
E tra una cosa burocratica e l'altra il pensiero e i ricordi vanno al nonno.
Che faceva il buffo quando si era piccoli, che cantava in macchina con voce stentorea e ci guidava in montagna. Del nonno che raccontava la sua storia di guerra e chiedeva a tutti i nostri amici il cognome per indovinare da che valle del Trentino venivano. Del nonno che veniva a trovarci inaspettato il pomeriggio e si annunciava con due scampanellate e che poi andava via sempre presto.
Del nonno che negli ultimi anni era malato, non parlava piu`. Del nonno che andavo a trovare nei nostri rientri in Italia e ogni tanto apriva appena gli occhi e forse le prime volte, mi riconosceva, o forse era la parola America, un posto cosi` lontano, che gli alzava lo sguardo.
Giornate in cui ogni tanto si piange, e fa quasi bene.
Giornate in cui non si vede l'ora di essere a casa perche` queste cose vanno vissute insieme e non da lontano.
Giornate in cui si e` contenti di non essere piu` dall'altra parte del mondo e poter davvero saltare sul primo volo domani.
1 anno fa