14 marzo 2007

Job Market

Nonostante avessi cominciato ad insegnare italiano, non avevo abbandonato la ricerca di un lavoro un po' più stabile e redditizio.
L'ultimo colloquio che ho fatto è andato a buon fine e oggi ho cominciato a lavorare part-time in un ufficio dell'Università della California che cura gli scambi con l'estero di professori e ricercatori.

Al di là della mia personale gioia, è stato interessante vedere cosa vuol dire "mercato del lavoro flessibile e aperto".
Personalmente non sono mai stata una fautrice della "flessibilità", ma se flessibilità deve'essere, lo sia anche in entrata, non solo in uscita.
Qui l'impressione è che il lavoro non manchi, ogni giorno, sui vari websites e sui giornali, si trovano nuovi annunci per lavori di tutti i tipi, qualifiche e disponibilità di orario.

Per ogni curriculum che ho mandato ho avuto un feed-back (una mail, una telefonata ecc...), durante i colloqui ho avuto l'impressione di una grande professionalità e imparzialità. Tutti mi hanno trattato con molto rispetto, ringraziandomi per l'interesse dimostrato nella loro ditta (o compagnia, ufficio) e per il tempo e le energie profuse. Gli studi fatti e le esperienze e competenze accumulate sono tenute in grande considerazione.

Oggi il primo giorno: mi è toccato un benvenuto "all'americana", con caffè e paste e giro ad incontrare, uno ad uno i miei colleghi (calcolando che sono circa 30 l'operazione è durata un'oretta), ho dovuto firmare quintali di carte, ho scoperto che esite una stanza, chiamata "quiet room", dove ci si puo` stendere in caso di attacco di emicrania.
La ciliegina sulla torta: bisogna sempre andare vestiti benino tranne il venerdì...casual friday...come nei film...esiste davvero...vi farò sapere se girano abbigliamenti degni di nota.

PS: bello essere tornati a lavorare...ma la sveglia alle sette è stata durissima...
PS": accumulo 5 ore di ferie al mese e 3 ore di malattia...della serie...ci vediamo in Italia nel 2010!

7 commenti:

  1. Anonimo01:21

    la quiet room.....qualcosa di buono in questi americani doveva pur esserci!!

    RispondiElimina
  2. Anonimo03:41

    avevamo avuto la soffiata giusta.

    Complimenti, il lavoro poi sembra spassoso con tutte queste varianti...

    RispondiElimina
  3. Con la quiet room non mi fregano.. cosa vuol dire 3 ore di malattia al mese e se uno ha la sfiga di stare male 5gg? ce li rimette di ferie? (come se ne avesse molte).
    Viva l'Italia :)

    RispondiElimina
  4. Anonimo09:44

    E se uno è un libero professionista come qui? Si attacca come qui o peggio di qui, I guess......

    RispondiElimina
  5. Anche i miei amici che sono "dipendenti" della Columbia (non professori) hanno pochissime ferie "libere", però in più hanno un mese di vacanza "obbligato" durante l'estate. Tu non hai nemmeno quello?

    Paolo

    RispondiElimina
  6. I liberi professionisti sono liberi di lavorare quanto vogliono, ma non certo di andare in ferie!

    Se finisci i giorni di malattia, prendi ferie. Se non hai ferie, stai a casa non pagato. Ma forse ti licenziano.

    Nessun mese di ferie obbligatorio da queste parti. E per fortuna era questa la costa "fannullona" :-)

    RispondiElimina
  7. Anonimo11:15

    da libera professionista mi sembra che sia decisamente meglio qui...

    RispondiElimina